Regia di Franco Angeli vedi scheda film
Salvi attore drammatico? Perchè no. Protagonista, ma non solo: anche autore di questo film, con una sceneggiatura in collaborazione con il regista Angeli, Francesco Salvi si gioca la carta del 'riscatto', in senso artistico, proprio con una storia di riscatto sportivo, morale, umano. La parabola del pugile Gibellini, peraltro tratta da una storia vera, è però eccessivamente negativa rispetto a quella dell'attore che lo interpreta; Salvi veniva infatti da un periodo piuttosto buio, di popolarità in calo e poco lavoro, ma è assolutamente improponibile il paragone con un uomo come Gibellini che sta realmente toccando il fondo. Bravo quindi nell'immedesimazione, ma pur sempre legato allo stereotipo della comicità demenziale che ha incarnato per una ventina d'anni: è difficile non rimanere interdetti ascoltando le battute - serissime - di Gibellini pronunciate dalla roca voce nasale del cantante di Esatto o C'è da spostare una macchina. Nel cast l'unico nome di un certo rilievo è Nando Gazzolo; budget ridotto, ma buone idee nella realizzazione di questo spaccato di vita 'bruciata', di un uomo dalle passioni forti, ma travolto dalle proprie debolezze. 5/10.
Un pugile sulla quarantina sente di avere ancora un'occasione da giocarsi sul ring; mentre prepara un importante incontro, però, si riaffaccia sul mondo della malavita, nel quale ha avuto non pochi trascorsi in passato...
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