Regia di Franco Angeli vedi scheda film
Pregevole ed Illuminante opera ideata, scritta e curata dal duo "Franco Angeli-Francesco Salvi". Un film che ci fa sentire il freddo della galera, l'urlo della disperazione, la puzza di sudore. La storia di un "EROE PERDENTE" soffocato & soggiogato dall'ambiente della mala milanese dove egli stesso è il primo ad essere fregato... Stupefacente interpretazione del comico di Luino ben supportata dagli altri interpreti. Opera che meritava ben altra attenzione e distribuzione perchè valida e appassionante. Un vero esempio di capolavoro low-budget.
Il boxeur Mario Gibellini (detto Rudy il "danseur", il ballerino) sembra un personaggio uscito dalla penna di Italo Calvino, un 'eroe perdente, crepuscolare, perennemente subordinato e dai continui buoni propositi. Sempre sul filo di un'impossibile redenzione, inguaribilmente sognatore e romantico.
Il maestro Stefano Arnaldi (già autore delle splendide melodie Zeffirelliane de "UN THE' CON MUSSOLINI") confeziona una gradevolissima colonna sonora vagamente "Piazzolliana" con brani di forte presa emotiva. Da segnalare Francesco Salvi in veste di autore di ben 3 canzoni del film pregevolmente interpretate da Livia Bonifazi.
Mi chiedo cosa sarebbe potuto essere il film con un budget adeguato... e il ritrovato Francesco Salvi non avrebbe sfigurato ai David di Donatello nella terna del "MIGLIOR ATTOR PROTAGONISTA"...
Superlativo, un delizioso "Mickey" all'italiana con un pizzico di signorilità e di saggezza in più. Peccato l'aver riscoperto il noto narratore in così tarda età.
Straordinaria, sensuale, languida e raffinata. Inoltre ottima interprete canora dei brani contenuti nel film.
Sublime, delicata e densa intepretazione dell'Architetto Francesco Salvi, classe 1953 concittadino di Massimo Boldi (Luino - VA). L'ex-comico è maturato non poco regalandoci una vera e propria perla di bravura e di sensibilità interpretativa. Da rivalutare e premiare...
Tenace e innovativa mano del regista che rivela cromature fluenti e morbide dirigendo con maestria (purtroppo con un immeritato Low-budget)ci regala una scena di pura POESIA: il ballo fra Mario e sua moglie nella umida balera estiva illuminata da lise lampadine, immersi nella desolata e desolante periferia cittadina cupa e infreddolita, uniti in un romantico slow-fox.
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