Regia di Marcello Cesena vedi scheda film
Il giorno prima di partire per le vacanze in una meta esotica, un consulente finanziario scopre di essere rimasto senza un soldo per le malversazioni dell’amministratore a cui aveva affidato il suo patrimonio e che è sparito nel nulla: così, per salvare le apparenze di fronte ad amici e vicini, si nasconde con moglie e figlia nella cantina di casa per due settimane; finale allegramente apocalittico, e prevedibilmente rigeneratore. Reperto dell’epoca trionfale di Mediaset, oggi fa l’effetto di un film in costume per la sua estetica fastidiosamente televisiva, con sistematici strabuzzamenti d’occhi (particolarmente insopportabile Chiara Sani, mentre per fortuna la presenza infestante di Iacchetti si limita al prologo), e anche per l’uso delle lire (eppure si era già nel 2001); ed è un po’ paradossale che proprio da quel pulpito venga la predica contro il rampantismo. Peccato, perché era una commedia degli equivoci con potenzialità che in altri tempi si sarebbero potute sfruttare meglio; comunque Abatantuono e la Abril salvano la baracca, intorno c’è un variegato cast intergenerazionale (comprendente anche i “vecchi” Nando Gazzolo, Giuliana Calandra, Enzo Cannavale e Barbara Bouchet) e ogni tanto si ride, pur senza correre il rischio di slogarsi le mascelle.
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