Regia di Néstor Sánchez Sotelo vedi scheda film
Horror argentino diretto da un produttore/collaboratore di Daniel de la Vega, molto simile, per assurdità narrativa e retorica di genere, ad opere basate su sceneggiature inseguibili, tipo "La bara bianca".
Camila (Melissa Garrett), giovane membro di un'unità speciale delle forze di polizia, nel pieno di un'operazione si trova coinvolta in uno strano rituale religioso, durante il quale i membri della setta "Madness of God" si suicidano, dandosi fuoco. Rimasta ferita, con gravi ustioni su tutto il corpo, entra in uno stato di coma profondo. Nel lungo processo di guarigione, le sono vicini l'amica Fatima (María Abadi) e il suo ex fidanzato Ángel (Marco de la O). Trascorsi sei mesi dall'incidente, miracolosamente Camila riprende i sensi, ma inizia a comportarsi in modo strano e insolito.
"Credi o no nell'inferno, l'inferno esiste. È intorno a noi, tutti i giorni."
Mete Miedo: scena
Il titolo, Mete Miedo, si riferisce a un gioco da bambini, "Gets Scared", una specie di "nascondino" da praticare all'aperto, in coppia, con aggiunta di variante macabra: se chi tenta di nascondersi non viene scoperto, ha diritto di spaventare il "cercatore". Da questo evento, in passato concluso tragicamente con la morte di una bambina precipitata in un pozzo, il film prende via via le distanze arrivando a mettere in scena una setta religiosa composta da individui socialmente pericolosi, il cui mantra latino, "Odium humani generis", accompagna un suicidio collettivo, condotto tra fiamme purificatrici. Segue un parricidio compiuto dalla figlia, non il primo e nemmeno il solo, sul quale indaga Fatima, amica e collega, anche lei poliziotta, di Camila. Una spettrale figura, dall'aspetto di gracile donna "albina", guida quindi la setta dei suicidi, ritornanti come strani zombi coperti da teli bianchi, mentre la protagonista, ripresasi dal coma contro ogni previsione medica, manifesta i sintomi di una possessione. Horror argentino che mette assieme troppe suggestioni, un bric-à-brac del macabro che sembra essere frutto di idee poco chiare e molto confuse, scritto in maniera altrettanto caotica da Hernán Moyano, sceneggiatore anche dell'atteso e imminente El pulpo negro, diretto dai talentuosi fratelli Onetti. In realtà Mete Miedo è interamente opera di due produttori, saltuariamente attivi anche in altri ruoli: Moyano è principalmente operante come editore e sceneggiatore, mentre il regista del film, Néstor Sánchez Sotelo, si occupa generalmente della produzione. Sotto questa veste, tra le molte opere finanziate da Sotelo, figurano anche The Funeral Home (2020) e due lungometraggi diretti da Daniel de la Vega (La bara bianca e On the 3rd Day). Per intenderci, ci troviamo di fronte al top artigianale coinvolto nella cinematografia argentina di genere fantastico. In effetti, graficamente, Mete Miedo non si discosta dalla buona qualità dei titoli citati, al tempo stesso però presenta analoghi limiti: recitazioni poco curate (nel caso specifico Melissa Garrett non si può vedere, ed è purtroppo la protagonista), trame senza un minimo di logica, rese iperboliche da contenuti horror di tutti i tipi (spettri, serial killer, possessioni, zombi, entità mostruose di vario, e non meglio definito, genere). Un potpourri di effetti speciali e trucchi che finisce per oltrepassare l'iniziale effetto disgusto, finendo per provocare uno stato di totale indifferenza nei confronti dei personaggi, incredibili non meno della pasticciata vicenda. Tra un'esclamazione - "è impossibile" - e l'altra - "non posso crederci" -, si arriva delusi alla fine del film. Si resta, però, meno sorpresi dal ringraziamento speciale destinato a Daniel de la Vega, posto in bella evidenza sui titoli di coda.
Mete Miedo: María Abadi
"L'accettazione fideistica di una dottrina settaria è un elemento che tra i seguaci meno intelligenti di questa o quella fazione totalizzante emerge sempre chiaramente."
(Robert Conquest)
Trailer
F.P. 12/11/2022 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 84'26") / Data del rilascio in Argentina: 29/09/2022
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