Regia di Ignacio Tatay vedi scheda film
Horror di poco effetto, mal girato, scritto e montato. Il classico film che non vorresti mai vedere, distribuito però, via streaming, in tutto il mondo.
Paula (Elena Anaya) e suo marito, mentre stanno tornando a casa, in tarda sera incrociano lungo la strada Clara (Eva Tennear) una ragazza solitaria, apparentemente abbandonata e sconvolta. La coppia decide di ospitarla temporaneamente. Con il passare dei giorni, emerge che la giovane vive ossessionata da strane fantasie su una creatura mostruosa. Fantasie legate a un passato problematico, del quale Paula tenta di venirne a conoscenza.
Jaula: Eva Tennear ed Elena Anaya
Uno dei tanti horror che non riescono mai a fare paura, in arrivo con ciclica ripetitività a partire dal nuovo millennio, dalla Spagna. Quasi identico - per scenografie, musiche convenzionali e di routine, recitazioni, lunghezza eccessiva, mediocre cinematografia con macchina (tremolante) a mano - a cose dimenticate, girate vent'anni prima (Nameless, Darkness e l'intera produzione di Julio Fernández Rodríguez). Presenta (e co-produce) Álex de la Iglesia, uno dei registi più sopravvalutati di sempre, ultimamente tornato con certa frequenza sulla scena, girando il fallimentare Veneciafrenia (2022) e la commedia El cuarto pasajero (2022). Jaula, diretto dall'esordiente Ignacio Tatay - regista ben poco ispirato, dal taglio anonimo, pertanto in perfetta linea con i suoi precursori iberici - sacrifica un cast di validi attori (in particolare la piccola Eva Tennear), posti al servizio di una sceneggiatura [1] sviluppata in maniera poco interessante, dal taglio noiosamente casalingo, basata su elementi da prevedibile "melodramma", visto rivisto e stravisto, forzatamente spinto, per logiche distributive, verso inefficaci derive horror. La cosa sorprendente è come, opere tipo questa, nonostante la scarsa accoglienza (ad oggi ha incassato appena 178.000 dollari, al box office), riescano sempre a fare il giro del mondo, venendo poi distribuite capillarmente, in streaming, a danno di un pubblico internazionale. Se siete alla ricerca di un lungometraggio indicato per l'intera famiglia, bambini compresi, modicamente thriller, ma dal ritmo catatonico, Jaula è uno dei titoli più adatti.
NOTA
--- ATTENZIONE: SPOILER ---
[1] Firmata dallo stesso Tatay in collaborazione con Isabel Peña, la storia è ispirata al caso di Josef Fritzl, "il mostro di Amstetten", diventato tristemente noto per aver tenuto, segregata in cantina, 24 anni consecutivi (dal 1984 al 2008), una delle sue figlie, Elisabeth.
Jaula: Eva Tennear
"È sempre meglio che chi ci incute paura abbia più paura di noi."
(Umberto Eco)
Trailer
F.P. 11/11/2022 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 107'10") / Date del rilascio: Spagna e Messico, 09/09/2022; internazionale (streaming), 24/10/2022
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