Regia di Maurizio Sciarra vedi scheda film
Un tranquillo wee-kend nell’aprile del 1975, ai tempi della Rivoluzione dei garofani. Dalla notizia della fine della dittatura in Portogallo all’arrivo a Lisbona nel giorno in cui il Benfica batte per 8 a 0 un’altra squadra di calcio. Marco, un italiano, e Victor, un esule portoghese, partono da Parigi a bordo di una “due cavalli” giallo canarino. Strada facendo, tra cartine geografiche, soste e autostoppisti che salgono e scendono, si fermano a Bordeaux per salutare Claire, francese, ex fidanzata di Victor, ora sposata e con un figlio, e proseguono il loro viaggio con la nuova passeggera. Confessioni, canzoni, piccoli screzi, guasti dell’automobile, un bagno liberatorio, soste fisiologiche, tenerezze, paesaggi, vie secondarie, frontiere, locandine di film, foto, bandiere rosse, pugni chiusi e qualche immagine di repertorio. Maurizio Sciarra sa - e lo dimostra - che lavorare sull’omonimo romanzo di Marco Ferrari significa fare un film in costume sugli anni ’70 che non può prescindere dalle illusioni della politica, dalle memorie musicali, dai riferimenti cinematografici e da alcune mitologie. Il motore narrativo è solido e a basso regime come quello dell’automobile che trasporta gli ingenui e simpatici protagonisti. Un film “on the road” prevede una serie di incontri (dal conte franchista al marito di Claire, dallo zio Francisco Rabal al poeta) e quasi tutti si immettono nella corsia del “pittoresco”.
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