All'indomani della "rivoluzione dei garofani", l'italiano Marco e l'esule portoghese Victor partono da Parigi a bordo di una due cavalli giallo-canarino per raggiungere Lisbona, che ha appena salutato la fine della dittatura. Strada facendo i due si fermano a Bordeaux per salutare l'ex fidanzata di Victor, la francese Claire, che proseguirà il viaggio con loro...
Note
Confessioni, canzoni, piccoli screzi, guasti dell'automobile, un bagno liberatorio, soste fisiologiche, tenerezze, paesaggi, vie secondarie, frontiere, locandine di film, foto, bandiere rosse, pugni chiusi e qualche immagine di repertorio. Maurizio Sciarra sa - e lo dimostra - che lavorare sull'omonimo romanzo di Marco Ferrari significa fare un film in costume sugli anni Settanta che non può prescindere dalle illusioni della politica, dalle memorie musicali, dai riferimenti cinematografici e da alcune mitologie. Il motore narrativo è solido e a basso regime come quello dell'automobile che trasporta gli ingenui e simpatici protagonisti. Un film "on the road" prevede una serie di incontri (dal conte franchista al marito di Claire, dallo zio Francisco Rabal al poeta) e quasi tutti si immettono nella corsia del "pittoresco".
Insomma…un film carino che si segue con piacere ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di piu' di una storiellina come questa da un vincitore di Locarno.
mi stupisce che un film come questo abbia vinto il festival di Locarno. Si tratta di un filmettino esile zeppo di retorica anche se non noioso e che si segue agevolmente.
Una sceneggiatura dilettantesca, svolte al tempo stesso insipide e poco plausibili, dialoghi ridicoli e risibili (ma poi perché il portoghese Victor parla in italiano al telefono con lo zio?), una recitazione che farebbe rabbrividire tanti volenterosi filodrammatici della nostra provincia, sequenze straviste in decine di road movie arrivati prima di questa ciofeca e perfino una colonna… leggi tutto
SENZA UIZZI E TOCCHI DI PARTICOLARE INTERESSE,QUESTO FILM SCORRE VIA SENZA ANNOIARE E CON DEI BUONI ATTORI.CERTO E' PIENO DI DIFETTI MA PERLOMENO E' SINCERO E SENZA TROPPE PRETESE.IL PERSONAGGIO DELLA RAGAZZA IN VIAGGIO PERO' E' ANTIPATICISSIMO E DA DIMENTICARE. leggi tutto
Una sceneggiatura dilettantesca, svolte al tempo stesso insipide e poco plausibili, dialoghi ridicoli e risibili (ma poi perché il portoghese Victor parla in italiano al telefono con lo zio?), una recitazione che farebbe rabbrividire tanti volenterosi filodrammatici della nostra provincia, sequenze straviste in decine di road movie arrivati prima di questa ciofeca e perfino una colonna…
... e con questi fanno 56 film inseriti nel nostro calendario. Per chi si è perso le puntate precedenti, l'invito è di andarle a vedere e magari contribuire con altri film. Le "regole" sono nell'introduzione della…
VOTO : 6-.
Road movie alla ricerca della tanto agonista rivoluzione, più che altro dell’immaginario evocativo che la stessa rappresenta.
Lungo il tragitto, che conduce i nostri eroi dall’Italia fino al Portogallo, succede di tutto, tra situazioni pittoresche, incontri ed imprevisti, dove amicizia, amore, incertezze e sentimentalismo si mescolano.
Il risultato però…
Premesso che ho visto il film più che altro perché incuriosito dalla presenza di Gwenaëlle Simon (che aveva lavorato con Rohmer in Racconto d’estate), si tratta di una sciocchezzuola irritante: ci sono anche sciocchezzuole simpatiche, ma non è questo il caso. Qui abbiamo due ragazzi, un portoghese e un italiano, che il 25 aprile 1974, alla notizia della caduta del…
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Esce Gran Torino, il film di Clint Eastwood, e ancora una volta riappare sullo schermo la vettura che fu (anche) di Starsky & Hutch. E mentre altrove sulla rete si divertono a elencare tutte le auto apparse nella…
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Commenti (3) vedi tutti
Insomma…un film carino che si segue con piacere ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di piu' di una storiellina come questa da un vincitore di Locarno.
commento di vanessami stupisce che un film come questo abbia vinto il festival di Locarno. Si tratta di un filmettino esile zeppo di retorica anche se non noioso e che si segue agevolmente.
commento di florentia violaUna vera a propria accozzaglia di luoghi comuni!
commento di RageAgainstBerlusca