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Zamora

Regia di Neri Marcoré vedi scheda film

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La recensione su Zamora

di alan smithee
6 stelle

Alberto Paradossi, Neri Marcoré

Zamora (2023): Alberto Paradossi, Neri Marcoré

AL CINEMA

-"Perché ora mi dici questo?

-Perché i rimpianti son brutte bestie"

In trasferimento dalla paesana Vigevano alla frizzante Milàn dei primi anni '60 poteva ritenersi tutto fuorché un grosso sconvolgimento se il protagonista del trasloco è un trentenne volenteroso e affidabile.

Ma Walter Vismara (un ottimo Alberto Paradossi) è una sorta di nerd ante litteram, che mal si adatta alle novità che non riesce a sostenere, alle sorprese che non riesce immediatamente a gestire, al confronto con persone che si muovono con ritmi e gusti differenti ai suoi, che delineano la figura di un giovane colto, brillante ed istruito totalmente disinteressato a fenomeni di massa come il calcio, l'Inter e tutto ciò che di tribale ne consegue.

Licenziato dal precedente datore di lavoro (Antonio Catania), che si ritira in pensione tra le palme e il clima temperato di Bordighera non senza premurarsi di trovargli una nuova occupazione (ne esistessero ancora di padroni brontoloni così coscienziosi!), il Walter non può che accettare di buon grado la nuova rivoluzione, cercando di adattarsi alla nuova realtà metropolitana, soggiornando a casa della pimpante sorella maggiore.

 

Giulia Gonella, Alberto Paradossi, Neri Marcoré

Zamora (2023): Giulia Gonella, Alberto Paradossi, Neri Marcoré

Giovanni Storti

Zamora (2023): Giovanni Storti

Nonostante l'impegno profuso in ufficio di una prestigiosa azienda produttrice di folber, Walter impiega poco a capire che la cosa che più preme al proprio burbero titolare cavalier Tosetto (Giovanni Storti), e che il ragazzo, scapolo impenitente, vada a unirsi alla squadra di calcio che ogni anno affronta la squadra dei dipendenti sposati in occasione della festa del primo maggio. Spacciandosi fantozzianamente per portiere provetto, il buon Walter cerca disperatamente qualcuno che possa insegnargli i rudimenti di uno sport che non gli piace né interessa.

Trova aiuto in un ex portiere provetto di nome Giorgio Cavazzoni (lo interpreta Neri Marcoré) gloria del passato ora caduto in disgrazia tra solitudine ed alcolismo.

Ne uscirà qualcosa di molto buono per entrambi, lungo una agrodolce storia di riscatto da delusioni e solitudini che tutto sommato convince e si lascia guardare con interesse, e a cui si riesce a perdonare una certa pedanteria di fondo e un buonismo sin smaccato durante il pur divertente epilogo sul campo di calcio.

 

Neri Marcoré, Alberto Paradossi

Zamora (2023): Neri Marcoré, Alberto Paradossi

Antonio Catania, Giovanni Storti

Zamora (2023): Antonio Catania, Giovanni Storti

Neri Marcoré esordisce nel ruolo di regista con un film liberamente tratto dal romanzo del 2022 di Roberto Perrone, e il cui titolo si riferisce al nomignolo che beffardamente viene assegnato al mite Vismara appena i colleghi si rendono conto della propria inettitudine calcistica, al punto da soprannominarlo col nome di un noto portiere spagnolo degli anni '20 e '30. Forte di una minuziosa scenografia che ricostruisce la Milano effervescente del boom economico e della prima TV in casa di pochi fortunati felici di guardare i quiz del Mike Bongiorno già nazionale, Zamora è una gradevole commedia che spruzza simpatia grazie anche ai ruoli di contorno ben resi da comici Nori come Giovanni e Giacomo, Ale e Franz, e molti altri bravi caratteristi tra cui Anna Ferraioli Ravel, vista di recente anche ne L'altro Ferragosto di Paolo Virzì.

L'esordio di Marcoré si rende gradevole e spiritoso, riuscendo a coniugare la leggerezza della narrazione ad un discorso semiserio e lucido inerente l'importanza basica ed universale di riuscire a garantirsi, nella breve vita di ognuno, un legame affettivo anche solo amichevole, utile ed indispensabile a sconfiggere quella fastidiosa frustrazione e la collegata tendenziale difficoltà di adattamento che certe volte può provocare malesseri destinati a trasformare chi ne soffre in esseri malinconici, solitari e destinati verso un pericoloso baratro di inesorabile deriva esistenziale.

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