Regia di Anton Holden vedi scheda film
Il precursore di Maniac (William Lustig, 1980) è indubbiamente questo misconosciuto sexploitation di metà anni Sessanta, girato in via eccezionale da Anton Holden, un tecnico del suono dedicatosi, in quattro occasioni, anche alla regia.
New York. Il barista Louis (Tony Palladino), ossessionato da dolorose memorie infantili, ha maturato un odio spropositato verso il genere femminile, in particolare si accanisce, sino a spingersi al delitto, nei confronti delle prostitute. Le segue, le spia e le uccide mentre rivive, nei suoi tormentati ricordi, i comportamenti poco amorevoli della madre, anche lei prostituta. Dopo l'omicidio di Julie, Ginny (Janine Lenon) decide di collaborare con il giovane detective Johnny (Steve Hollister), nel tentativo di dare un volto allo spietato assassino.
Aroused: fotobusta
Non c'è il minimo dubbio che William Lustig avesse ben presente questo "sexploitation" diretto da Anton Holden, editore dei dialoghi e tecnico del suono, qui alla prima di sole quattro regie. Louis è un evidente precursore di Frank Zito (Maniac, 1980), per come si muove lungo le trafficate vie di New York, seguendo e spiando le sue vittime prima di colpirle a morte. Interpretato egregiamente dall'ambiguo Tony Palladino (attore di sole tre pellicole), prova un odio irrefrenabile verso il genere femminile, manifestato in particolare nei confronti della categoria "donne di piacere", dopo aver vissuto, nell'infanzia, il trauma di una madre prostituta, ben poco amorevole nei suoi confronti. Non solo: nel suo squallido appartamento, ha adibito una camera con manichini femminili mutilati, fotografie porno e armi da taglio utilizzate per compiere i delitti. Ma è soprattutto l'allucinante finale, con Louis in balia delle prostitute, a rendere conto della forte similitudine tra le due pellicole. La sceneggiatura di Aroused, opera di Ray Jenkins e Richard B. Shull, basata su un soggetto dello stesso Holden, è molto semplice e lineare, seguendo di fatto il banale obiettivo, puramente economico, di sfruttare la redditizia (produttivamente) moda della recente, all'epoca, corrente "sexploitation" di cui Herschell Gordon Lewis e David F. Friedman - con i loro nudie e in particolare con lo splatter Blood Feast (1963) - figurano esserne i pionieri. Nel caso di Aroused, il piatto della bilancia, soppesando gli ingredienti sesso e violenza, pende grossolanamente in favore del primo, come provato dal lungo e incredibile inseguimento di Pat, la peripatetica nera, ripreso costantemente dalla macchina da presa posta dietro all'attrice, con punto di vista ad altezza delle natiche.
Aroused: scena
Girato a basso costo, senza apparente autorizzazione (durante le riprese serali e notturne, eseguite lungo le affollate vie newyorchesi, si notano i volti con espressioni sorprese degli incuriositi, occasionali, passanti), in uno spettacolare bianco e nero opera di Gideon Zumbach (al suo unico lavoro, accreditato come Anibal Paz) e molto ben diretto da Holden, Aroused non difetta in ritmo, nonostante alcuni dialoghi piuttosto dilungati e ripetuti intermezzi con stucchevoli musichette jazz. Appare invece, considerato il periodo di realizzazione, estremamente audace (spingendosi nella simulazione di atti ipoteticamente hard, tipo blowjob, coiti e mostrando infine sangue e pugnalate, nonchè gli effetti di un'evirazione) e originale per le citazioni fatte da Holden (tra le quali La finestra sul cortile e Psycho di Hitchcock, ma anche L'occhio che uccide di Michael Powell). Opera a sua volta citatissima [1], innovativa per un montaggio che ancora oggi appare destabilizzante e d'effetto, in particolare nella rappresentazione dei flashback vissuti dal protagonista omicida, che si manifestano sottoforma di dialoghi e voci della madre, percepibili durante i delitti, su inquietanti fermo-immagine delle scene.
NOTA
[1] Solo per menzionare le più evidenti: in Just for the Hell of It (Herschell Gordon Lewis, 1968) è stata recuperata parte della colonna sonora; nel classico Vestito per uccidere (Brian De Palma, 1980), così come nel precedente Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? (Giuliano Carnimeo, 1973), è presente una scena con delitto in ascensore molto simile per dinamica dell'azione; ne La signora ammazzatutti (John Waters, 1994), compare una videocasetta di Aroused, esposta in un videonoleggio.
Aroused: Janine Lenon e Steve Hollister
"Dapprincipio, e d'altronde si trattava ormai di parecchio tempo addietro, l'aveva interessato una questione: perché quasi tutti i delitti vengono a galla e si risolvono così facilmente, e perché quasi tutti i delinquenti lasciano delle tracce così manifeste? A poco a poco era giunto alle conclusioni più svariate e curiose, e, a parer suo, la causa principale in assoluto era racchiusa non tanto nell'impossibilità materiale d'occultare un delitto, quanto nel delinquente stesso: lo stesso delinquente, infatti, e praticamente qualsiasi delinquente, nel momento del delitto è soggetto a una sorta di decadimento della volontà e della ragione, alle quali viene a sostituirsi una fenomenale leggerezza infantile, e questo avviene precisamente nel momento in cui sarebbero maggiormente necessarie la ragione e la prudenza. Secondo questa sua convinzione, ne veniva fuori che una sorta di eclissi della ragione e di decadimento della volontà s'impossessano dell'essere umano come una malattia, si sviluppano con regolarità e raggiungono il momento culminante poco prima del compimento del delitto; perdurano nella stessa forma nel corso del delitto e ancora per il breve lasso di tempo successivo, a seconda degli individui; quindi passano, come passa una qualsiasi malattia. La questione quindi era: è la malattia che genera il delitto o è il delitto, per una sua natura particolare, che sempre s'accompagna a quella specie di malattia?"
(Fëdor Dostoevskij)
Trailer
F.P. 05/11/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 73'49")
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