Regia di Andy Fetscher vedi scheda film
Horror scadente. Buona l'idea di partenza, pessimo lo sviluppo
Ella, dopo molti anni, sta tornando nel suo paese natio, insieme ai figli, in occasione del matrimonio della sorella. Il villaggio è cambiato molto da quando lo ha lasciato: i giovani sono emigrati altrove in cerca di fortuna, gli unici rimasti sono gli anziani. Comunque c’è allegria per questa “rimpatriata”. Arriva il giorno del matrimonio, durante la serata, quando la cerimonia è in pieno svolgimento e gli sposi stanno festeggiando con parenti e amici, una forte tempesta, si abbatte sulla cittadina e si verifica un improvviso black out; gli ospiti della vicina RSA, a questo punto cominciano a manifestare uno strano comportamento, mostrandosi particolarmente aggressivi, alcuni di loro attaccano gli infermieri con inaspettata brutalità, poi sfondano le porte di sicurezza, fuggendo sotto la pioggia e dirigendosi come ”zombie” verso la casa in cui è in pieno svolgimento il party nuziale. Ella si ritrova costretta a una lotta per la sopravvivenza sua e della propria famiglia. Persone, abbrutite da una condizione di profondo degrado e abbandono, diventano degli spietati e sanguinari assassini. Un’antica leggenda narrava che uno spirito vendicativo possedesse gli anziani; un potere oscuro che si impossessava dei membri più fragili della comunità e generava in loro una rabbia furiosa.” “Abbiate cura e rispetto per i vecchi, perché voi tra non molto diventerete come loro”. Da ciò nasce l’ispirazione del regista Andy Fetscher per il suo terzo film. La storia parte da premesse intriganti: è sotto gli occhi di tutti il problema socio-demografico; l’età media delle persone, in molti Paesi europei, si sta alzando, mentre diminuisce la natalità. A questo si aggiunge anche la triste constatazione, che spesso gli anziani sono “parcheggiati” e dimenticati dai loro cari, in case di riposo inospitali e inadeguate, veri e propri “lager” gestiti da personale incompetente e disattento, quando non addirittura “criminale”. Purtroppo, questo film è l’ennesima occasione persa per dare, seguito e sostanza narrativa a un plot dalle buone potenzialità; un progetto interessante, che però viene penalizzato da una sceneggiatura esile e da una linea di trama, sconclusionata e priva di idee valide. Fetscher sovrappone disordinatamente horror, folklore e dramma, propinando dosi massicce e inutili di splatter, per spingere sul tasto del truculento, ma questa sorta di macelleria a buon mercato, non da lustro ad una pellicola assolutamente deludente.
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