Regia di Andy Fetscher vedi scheda film
La locandina del film, basata su deliranti immagini poste anche a corredo dei titoli di coda, ci ricorda quanto sia brutta la vecchiaia. Brutta almeno quanto questo "Old People", triste tentativo di trattare un serissimo argomento, filtrato attraverso una pessima cinematografia horror.
Germania. Durante una torrida estate, l'anziano degente di un ospizio massacra un'infermiera. Qualche giorno prima, Ella (Melika Foroutan), dopo avere abbandonato suo marito, si reca alla fattoria di famiglia, assieme ai due figli, per partecipare alle imminenti nozze della sorella Sanna (Maxine Kazis). Scopre (sic) che suo padre Aike (Paul Faßnacht), ora vive a Saalheim, una casa di riposo nella quale gli anziani subiscono trattamenti sgradevoli (tipo essere legati ad un letto per ore ed ore), a causa del poco personale incaricato di prendersene cura. Ella decide quindi di prelevare Aike, per farlo partecipare alla festa di nozze, che si svolge proprio in prossimità dell'ospizio: il rumore tiene alzati sino a tardi i pazienti i quali, senza alcuna apparente ragione, reagiscono brutalmente alle sollecitazioni degli infermieri. Invece di andare a dormire, uccidono gli addetti di Saalheim, quindi si dirigono verso la fattoria. Ella, sua sorella, i due figli e altri ospiti di casa si trovano ad essere assediati dal gruppo di anziani, irragionevolmente aggressivi e violenti.
"La solitudine è la ricompensa degli anziani."
(Cartello appeso a una parete della casa di riposo Saalheim).
Old People: Melika Foroutan
Dopo aver notato una vecchia camminare con un deambulatore rollator, il regista rumeno/tedesco, Andy Fetscher, ha associato i movimenti rachitici della donna a quelli dei non morti, intesi come zombi. Un pensiero piuttosto infelice attorno al quale, invece di stendere un velo pietoso, ha ritenuto scrivere una sceneggiatura e, peggio ancora, farci un film - per cambiare ed essere originale - horror. Tanto, ormai, il genere è diventato una sorta di bidone, all'interno del quale finisce ogni idea più strampalata e "indifferenziata". Il tema poteva, anzi doveva, essere trattato con profondità di analisi e con taglio drammatico e più rispettoso. Se la storia fosse stata ambientata in Italia, in particolare, argomentare sugli ospizi avrebbe inevitabilmente comportato di seguire una linea piuttosto macabra. Mai comunque, come quella scelta da Fetscher, ossia di rappresentare gli anziani, perlopiù invalidi, come scattanti e violenti morti-viventi. Resta il fatto che Old People non aggiunge nulla al filone specifico e, al contrario, priva pure di godimento masochista lo spettatore che cerca ovunque una metafora sociale, di contrasto generazionale in questo caso o comunque di rilevanza, per così dire, "impegnata". È un film che invece evoca una tristezza infinita, per come scritto e diretto, con un finale che vorrebbe essere lirico e riconciliante, mentre invece travalica, abbondantemente, il patetico. Personaggi per lo più odiosi (a cominciare dall'egoista Ella), rendono conto dell'agire violento dei vecchi: si prenda a riferimento Aike, il quale dopo una vita di sacrifici, lascia tutti i suoi beni alla figlia che per riconoscenza sceglie, amorevolmente, di farlo internare - in attesa della morte - nella struttura/lager. La locandina, sgradevole quanto il film, o almeno quanto la vecchiaia, annuncia alla perfezione il contenuto di questo ennesimo inguardabile mattone, che solo in streaming, ospite nella lista di un corposissimo pacchetto forfettario, poteva essere distribuito.
Old People: Paul Faßnacht
Citazione
"Onorate gli anziani, perché sono tanti e un giorno diventerete tutti come loro..."
(Passaggio estratto da un libro, dal quale uno degli aggressori stacca una pagina che poi consegna ad Ella)
Old People: Gerhard Bös
"Il mondo invecchia,
e invecchiando intristisce."
(Torquato Tasso)
Trailer
F.P. 12/11/2022 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 101'31") / Data del rilascio internazionale: 07/10/2022
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta