Regia di Fercks Castellani vedi scheda film
All'opposto del categorico titolo, questo horror (?) di stampo "cattolico" - più simile a una lezione di catechismo che a un film vero e proprio - è invece, purtroppo, EVITABILE.
Primi anni del XX° secolo. Markus, sua sorella Monje (Fercks Castellani) e la figlia di quest'ultima - Laura (Daryna Butryk) -, appartenenti ad una confraternita religiosa, mentre sono in viaggio di notte sotto un temporale irrefrenabile, sono costretti per via di un guasto alla macchina a trovare riparo in una casa apparentemente abbandonata. La radio diffonde allarmanti notizie circa uno stato di emergenza nazionale, in vigore da 40 giorni, mentre le autorità suggeriscono di restare chiusi in casa. Un'eclissi imminente, secondo quanto preannunciato da apocalittici testi biblici, annuncia la venuta di esseri mostruosi, già parzialmente emersi dalle acque in prossimità della costa sud di Río de la Plata.
"Le persone con le convinzioni più forti sono i più deboli..."
(Monje)
La seconda regia del cineasta argentino Fercks Castellani (anche autore della terribile sceneggiatura), seguente Pájaros Negros (2015), parte da un'idea interessante, la fine del mondo (meglio, però, sarebbe dire il giorno del giudizio) riuscendo a renderla priva di pathos già dopo i primi dieci minuti. Tra evocazioni bibliche - con didascalie in apertura/chiusura e con aggiunta di citazioni verbali nonché simboli religiosi tipo l'immancabile croce - L'inevitabile, procede tra dialoghi inascoltabili e condanne (a)morali dal pulpito, senza mai giungere al dunque: quale che sia la causa di questo cataclisma imminente (a un certo punto Castellani sembra tirare in ballo persino Atlantide), si capisce che a tremare saranno i miscredenti. Fatto sta che, dopo venti minuti dall'inizio, non ha più importanza entrare nei dettagli, dato che questa lezione di catechismo cinematografico (camaleontica tendenza, applicata ad horror-sponsor pro-cattolici, avviata in America da Rafal Zielinski e Robby Henson, ispirati dai testi di Frank E. Peretti), riesce nell'impresa di far percepire interminabile, per quanto inguardabile, un audiovisivo di poco oltre il mediometraggio. Che poi, perlomeno nella versione italiana, grazie a Dio (per restare in tema), sembra pure essere stata accorciato di quasi mezz'ora (imdb riporta una durata inaffrontabile: 97'). Un risultato sconfortante, considerata la cinematografia non banale e le buone recitazioni (dei quattro attori coinvolti). La fine del mondo sicuramente sarà un evento "inevitabile" (incrociamo le dita e speriamo avvenga in tempi più lontani possibile), ma il film di Castellani - che, ahinoi, è già all'opera su un nuovo titolo, Intruder Eyes - pur essendosi portato a casa qualche riconoscimento ai festival di settore (il più prestigioso, ottenuto al Sitges - Catalonian International Film Festival del 2019) è assolutamente da scansare. Come la peste, si diceva una volta.
"Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è il nostro torturato pianeta a predirci l'approssimarsi di quel giorno senza alcun intervento divino."
(Hans Jonas)
Trailer
F.P. 21/02/2023 - Versione visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 71'16")
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