Regia di Jean-François Richet vedi scheda film
È l'ultimo dell'anno quando Brodie Torrance (Butler) - pilota con molti anni di volo alle spalle - decolla da Singapore per dirigersi verso gli Stati Uniti. A bordo, tra i passeggeri, c'è anche un galeotto che deve essere estradato (Colter). Una terribile perturbazione costringe però Torrance a un atterraggio d'emergenza in un'isola delle Filippine dove equipaggio e passeggeri non vengono accolti con ghirlande di fiori e musiche di benvenuto. Piuttosto, qui trovano dei sanguinari guerriglieri separatisti che vorrebbero usare i nuovi arrivati come ostaggi. L'indomabile Torrance cercherà di sbrogliare la matassa facendosi aiutare proprio dal galeotto che, si scopre, a tempo perso faceva il mercenario nella legione straniera.
Da qualche tempo di stanza negli States, il francese Jean-François Richet si conferma regista di genere decisamente muscolare e dai risultati alterni. Con The Plane si torna alle origini (come in Assault on Precinct 13, dove carcerati e secondini erano costretti a stare dalla stessa parte) e con risultati più che soddisfacenti. Certo, la miscela dramma catastrofico + elegia del sopravvissuto eroe non è nuovissima, ma qui viene tirata a lucido da una regia che concede pochissimo agli inevitabili siparietti retorici e familisti (a casa di papà Brodie c'è la figlia che lo aspetta per cena), concentrandosi su una trama adrenalinica che non cala mai di ritmo. Cosa volere di più quando l'obiettivo è quello di mettere il cervello in naftalina per poco più di un'ora e mezza?
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