Regia di Jean-François Richet vedi scheda film
Gerard Butler è un attore che interpreta (molto) spesso ruoli fin troppo simili tra loro in film che paiono realizzati con la fotocopiatrice. Condottiero o soldato intrepido e patriottico (300, Attacco al potere, Hunter killer), uomo d'azione tutto d'un pezzo (Gamer), bravo ragazzo che, separato dalla propria amorevole famiglia, sfiderà senza paura ogni minaccia pur di rivederla (Greenland, Quando un padre, Alla ricerca dell'isola di Nim), sono performance che nel corso degli anni hanno generato una folta schiera di fan, stretti con amore intorno all'attore scozzese. Volenterosi di sfruttarne la fama, i produttori hollywoodian finanziano The Plane, un action movie discreto ma dimenticabile, che intrattiene ma non impressiona. Girato dal parigino Jean-Francois Richet, il film vede Butler vestire i panni (o meglio, la divisa) del pilota Brodie Torrance il cui aereo, a seguito di una brutta tempesta, è costretto ad atterrare su una sperduta isola delle Filippine. Qui a comandare non è lo stato, ma una pericolosa banda armata di guerriglieri separatisti con la cattiva abitudine di prendere ostaggi. Spetterà a Brodie tenere al sicuro i propri passeggeri, finendo per farsi aiutare da un detenuto ed ex militare che viaggiva scortato sull'aereo: Louis Gaspare. Ora, chiunque sostenga che la trama di The Plane sappia di già visto ha perfettamente ragione. Non siamo certo di fronte a un soggetto rivoluzionario, ma la scarsa fantasia della trama è compensata da una sceneggiatura che, pur faticando, resta nei limiti della credibilità. Le scene d'azione, poi, sono piacevoli da guardare e il personaggio di Butler mantiene la giusta coerenza per tutta la durata della pellicola, sebbene a molti il suo carattere eroico intriso di buonismo, fedeltà e professionalità quasi ai limiti dell'umano, possa far storcere il naso. Richet, da un lato riesce a mettere in scena una tensione crescente quanto basta a condurre lo spettatore ai titoli di coda senza annoiarlo, ma dall'altro si dimentica di dotare di carisma e personalità gli antagonisti della vicenda, la cui mancanza di spessore li riduce ad anonimi bruti. Grande spreco è poi l'assenza di un vero approfondimento del personaggio del detenuto Gaspare, il cui legame con Butler non sfocia mai in reciproco rispetto, amicizia o altro. Tirando le somme, The Plane è il classico filmetto gradevole ma che manca totalmente della forza necessaria a distinguersi nel vasto panorama del cinema d'azione americano. Questo perchè non ha veri tratti distintivi che lo rendano riconoscibile, poggia su archetipi preesistenti, non propone nulla di davvero innovativo e sfrutta anche troppo la capacità di Butler di ricoprire ruoli che tutti conosciamo a memoria. La pellicola si guadagna la sufficienza solo perchè si impegna a fare il minimo indispensabile, così facendo, però, aumenta enormemente il rischio di cadere nel dimenticatoio cinematografico, sorte dal quale non vale la pena salvarlo.
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