Regia di Jean-François Richet vedi scheda film
Ma questa è cocciutaggine vera. Butler recidivo interpreta come meglio non si può un comandante integerrimo senza paura che non si rassegna al destino cinico e baro, destino che ha in serbo dei brutti quarti d'ora per i suoi passeggeri, rimasti in balia di truci ribelli filippini che hanno fatto di un isoletta deserta il loro quartier generale. Tenterà l'impossibile per salvarli tutti. Richet, che ci aveva fatto gridare al miracolo con il dittico su Mesren, sembra aver smarrito quasi tutto quello che c era in quei film. Dirige questo " The Plane" senza troppi sforzi, ingarellando qualche buona scena e scontatezze in fase di scrittura onnipresenti. Parliamo un po' di Gerard Butler. L' attore americano sta prendendo il posto di un icona dell'action becero come Liam Neeson, attraverso un processo che ne mistifica l'immagine e che dagli agli eventi che gravitano attorno a lui ogni giustificazione ideologica. Butler, nelle sue interpretazioni tronfie e macchiettistiche, è specchio di un presente ben peggiore che riflette un modo di fare che nella vita facciamo fatica ad accettare ma che al cinema va bene così. Perché lui è il comandante. Tenendo presente questa innegabile verità , il "Butler Power", il film può essere quasi divertente
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