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L'ultimo sceriffo

Regia di Mike Kirton vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'ultimo sceriffo

di axe
4 stelle

Due malviventi si barricano all'interno di una chiesa in una località del Texas, prendendo in ostaggio un magistrato. Lo sceriffo Cole è chiamato ad intervenire; gli si raccomanda prudenza, ma il determinato uomo di legge non è disposto ad attendere. Fa irruzione ed affronta i rapitori. Un'interferenza da parte di un'altra forza di polizia fa precipitare le cose, e la vicenda si chiude con la morte di una persona ed il grave ferimento di altre. Cole, benchè sia ritenuto corresponsabile, si mette sulle tracce dei banditi, le quali lo conducono a Miami. Qui lo sceriffo, con la collaborazione dei colleghi locali, scopre che i malviventi hanno agito su ordine di un affarista sospettato di essere implicato in un traffico di droga. Poliziesco d'azione dalla trama molto semplice, ricco di dettagli inverosimili. Il protagonista agisce come una scheggia impazzita, in autonomia quasi totale. Conosciuto il nome di chi potrebbe avere informazioni sulle persone che cerca, l'affronta senza mezze misure, mandando all'aria un complesso lavoro d'intelligence del dipartimento antidroga e mettendo in pericolo, a causa della reazione dei "cattivi", la vita, propria e dei colleghi. Elemento d'interesse del film è la presenza di Scott Glenn nei panni del suddetto sceriffo Cole, un uomo ... d'altri tempi : il secolo scorso ! Perennemente accigliato, dichiara antipatia verso chiunque sia diverso da lui, indiani, cubani, messicani, cattolici, protestanti e quant'altro. Sempre pronto a menar le mani o usare - ed abusare di - armi da fuoco, vive nella venerazione della sua terra d'origine, il Texas, ed è assolutamente insofferente alla disciplina. Sotto questa scorza, però, c'è un uomo molto solo; nell'aprire il suo cuore ad una collega di origini latino-americane, ammette il suo fallimento come marito, e, soprattutto, come padre. Racconta, infatti, che il figlio è infatti morto per abuso di droghe, delle quali era un avido consumatore. Già poco attraente per la trama, trita, ritrita ed irrealistica, ed i dialoghi superficiali, il film è "massacrato" da un doppiaggio imbarazzante. Ho avuto modo di accedere all'opera tramite un DVD recuperato a pochi centesimi presso un mercatino; non mi risultano passaggi in TV. Dovesse capitare l'occasione, consiglierei la visione solo per la curiosità di vedere in azione il personaggio interpretato da Scott Glenn, un malriuscito prototipo del Walt Kowalski (Clint Eastwood) di "Gran Torino", che poi si trasforma nel "Chuck Norris" della situazione !

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