Regia di Woody Allen vedi scheda film
È piuttosto indubbio che i film di Woody Allen acquistino spessore in sua recitativa presenza, casi eccezionali a parte (vedi To Rome with love), come una sorta di necessaria forma di appartenenza che non coinvolge gli altri attori, che si limitano a dare voce alle sue battute che invece dovrebbero essere interpretate, vero anche che come ci riesce l’autore un po’ difficile che possa farlo qualcun altro. Qui c’è l’ironia cruda e diretta di Woody, la fotografia più caratteristica delle sue pellicole, quegli stacchetti musicali che non credo di aver mai sentito altrove e compare qualche vivace risata che accompagna il suo sarcasmo lucido e pizzicante. La bellezza di Helen Hunt è sconcertante quanto la sua bravura, sempre troppo poco osannata e, stranamente, si accoppia con Allen in modo piuttosto affascinante, sarà per quell’ironia che trasuda dai modi rozzi o piuttosto dal contrasto eccessivo tra la sua bellezza e la bruttezza del regista che ci regala un finale da favola che fa quasi concorrenza a La bella e la bestia.
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