Regia di Fabio Mollo vedi scheda film
nella vita di ALBA c'è una LUC(A)E che non si vuole vedere.
urgente e scottante anche se come per altri temi, fastidiosi per l'attuale governo, tendenzialmente si rimuovono o vengono liquidati come barzellette di terza categoria, il film di mollo è faticoso, nonostante i soli 100 minuti.
soprattutto per quanto riguarda il tema di genere, il cinema italiano non ha quasi mai avuto un rapporto facile.
il suo è un rapporto da "vorrei ma..." aggiungiamo quello che preferiamo.... ma non posso, non voglio, non ho il coraggio, voglio piacere a tutti, voglio visibilità, oppure voglio passare inosservato.
spesso un cinema borghese che deve essere aggraziato per non attirarsi critiche di eccesso.
ma come dice a luca, l'avvocatA teresa, nessuno dovrebbe mai giustificarsi per avere dei diritti che spesso ci dovrebbero spettare, solo in quanto cittadini.
è un film troppo sussurrato, quasi intimorito a farsi vedere.
un film intimo, ambientato in un sud d'italia che non è la scandinavia, come non lo è il resto d'italia, anche se le realtà esistono, ma si vogliono annichilire rendendole illegale e clandestine.
la storia di LUCA è una storia che è splendida perchè è vera, non solo perchè è un film con intenzioni buonissime e con esiti purtroppo a tratti solo interessanti.
non è la telecamera attaccata all'entusiasta pierluigi gigante a catturare momenti di vera commozione, che arrivano e colpiscono come piccole gioie visive, troppo brevi per farti assaporare i 100 minuti di film.
incerto, insicuro, come a volte è concreta l'insicurezza recitativa tra gli attori e i personaggi, che da la sensazione di non essere stata gestita per niente.
forse era troppo forte l'esigenza di raccontare questa bella storia, di una bimba con sindrome di down, rifiutata dalla madre in un bell'inizio sfocato, e rifiutata da tutte le famiglie tradizionale, per lo scorno di una giudice che vuole con tutta se stessa, una famiglia per quella bimba.
ma la famiglia non viene e l'avvocata teresa lo dice alla giudice che anche se le leggi sono QUELLE, poi sta ai giudici cercare e trovare la soluzione migliore per il BENE di questa piccola creatura che non ha chiesto di venire al mondo, e chiede solo di essere accolta e amata.
tanti personaggi che si stringono attorno a luca, anche in scene molto accorate, come il fratello che arriva e gli insegna a cambiare il pannolone.
le scene fastidiose dei balli con le cuffie; il passato che riaffiora che ho trovato un pò inutile e forzato nel racconto di luca e alba; le scene di sesso di cui il regista sembra volersi liberaare imbarazzato, ma "orgoglioso" di averle inserite...
un film che mi incuriosiva tanto, ma che non mi rimarrà, nella sua confezioncina grigina di fiction, dove ripeto, si carpisce l'urgenza di raccontarne le vicissitudini, sbocconcellati in episodi inconcludenti e buttati lì, come titoli senz'altro.
peccato anche per gli attori, la bobulova brava nella sua combattuta scelta con lezione di diritto agli studenti; saponangelo risoluta, ma quando sembrava lanciata, veniva fermata subito; iaia forte in poco più di un cameo abbozzato e pierluigi gigante in un ruolo che poteva essere quello della vita e della carriera.
peccato, perchè in mani più sicure ed esperte poteva uscirci anche un bell'affresco dell'italia
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Beh, io credo tu sia stato persino generoso. Personalmente, visto che chi ha scritto il racconto è assessore , io avrei fatto un passo indietro. Intanto, la storia forse più che essere raccontata andava mostrata (e non dimostrata), poi le riprese di stampo televisivo e l'incertezza su che parte scegliere di mostrare ne fanno un prodotto dimenticabile e nemmeno buono per una serata in tv. Probabilmente, e al di là della storia, il tema andava affrontato come una favola, con momenti onirici ed ilari e senza la pretesa di narrare quasi cronachisticamente la vicenda.
un film figlio del momento; sembra poco studiato e poco preparato. non saprei, mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca
Commenta