Regia di Rob Cohen vedi scheda film
Basta un motore truccato per avere l'illusione di una fuga dalla realtà a 300 all'ora; ma solo chi può contare su qualcosa di vero, come l'amicizia, può andare avanti. Piccolo classico action a tutto NOS che ha fatto le fortune di Vin Diesel, rielaborando poliziesco, western, dramma (anche) sportivo e persino mitologia. Voto 6 e mezzo-7.
La trama di questo bel film action, semplice ma classica, potrebbe essere vista come l'ennesimo, e paradossalmente il più fedele, riaffioramento hollywoodiano dell'immortale storia di Bellerofonte. Nel mito l'eroe greco si serviva del cavallo alato Pegaso per compiere l'impresa di sconfiggere il mostro Chimera, riceveva l'ospitalità del re Iobate, col quale instaurava un rapporto inizialmente caratterizzato dalla diffidenza e dall'inganno, che si evolveva poi in reciproca ammirazione e sincera amicizia, e finiva per sposare la figlia del re. Molti elementi del racconto, opportunamente adattati, ora silenziati ora accentuati, si possono ritrovare in questo come in svariati altri film d'azione con inganni e dilemmi etici, quali la scelta tra dovere e amicizia, acclusi; per esempio lo western "Rage at dawn (L'agente speciale Pinkerton)" del 1955, "La fine del gioco" del 1987, "Point break" del 1991. Poco importa che in questo "Fast and furious" Pegaso diventi una più prosaica auto truccata e la Chimera un camion del "Sindacato" con sicario incorporato. Il compianto Paul Walker "Bellerofonte" e la bella Jordana Brewster (qui sorella, non figlia del "re") richiamano un po' la coppia Steve McQueen-Ali MacGraw. Il personaggio chiave è il Dominic Toretto di Vin "re Iobate" Diesel, carismatico capo clan degli adepti del bolide potenziato, capace di furia bestiale nei confronti di chi colpisce i suoi affetti o offende il suo onore, ma pronto a perdonare ed accogliere persino chi lo ha tradito o deluso: chiede solo amicizia e rispetto; è un loser dalla fedina penale in continua evoluzione ma fondamentalmente buono, segnato da drammi e frustrato nella sua ambizione sportiva, con qualche punto di contatto col personaggio di Brando in "Fronte del porto". Nella ricerca dell'adrenalina data dalla velocità (e dal rischio) per sfuggire all'infelicità viene citato un altro classico Anni 50, "Gioventù bruciata". Una curiosità: Rob Cohen, il regista che ha ben condotto l'operazione, appare nei panni dell'uomo pizza con cui hanno da ridire gli amici di Toretto.
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