Regia di Rob Cohen vedi scheda film
Sull'onda del grande successo di pubblico che ottenne il primo capitolo dell'omonima ed infinita saga cinematografica, prese piede prepotentemente più o meno in tutto il mondo il dilagante fenomeno del tuning, inoltre la pellicola con il passare del tempo divenne per molti un vero e proprio cult movie.
Fast and Furious utilizza una trama che rimanda a Point Break innestata all'interno del mondo delle corse clandestine, proponendo un susseguirsi di dialoghi piuttosto adoscenziali e di situazioni che riviste oggi suscitano nello spettatore una certa tenerezza, non mancano i tipici elementi studiati ad hoc con l'intento di fare da specchietto per le allodole, come una soundtrack sparata a 6000 nei momenti cruciali e la presenza di belle ragazze in abiti succinti completamente a caso.
Fast and Furious oltre a mostrare una moltitudine di piccoli errori nella messa in scena ed alcuni buchi di sceneggiatura piuttosto importanti, visionato al giorno d'oggi arriva a risultare piuttosto datato sopratutto per quanto concerne le sequenze delle adrenaliniche corse clandestine, che sono l'elemento che sicuramente avrebbe dovuto resistere meglio al passare del tempo, portando inevitabilmente lo spettatore a percepire delle sfumature vagamente trash.
Rimasta storica la sequenza dove Brian O'Conner dopo aver perduto per strada il "pavimento" dal lato passeggero della propria autovettura, accoglie tranquillamente a bordo Dominic Toretto senza nemmeno avvertirlo dell'incombente rischio di frantumarsi i piedi sull'asfalto. Un mediocre film d'azione concepito per i ragazzini del '2001, popolato da un infinità di elementi piuttosto ingenui, che indubbiamente rimane ad oggi il capitolo più riuscito dell'intera saga.
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