Accurata ricostruzione d'impianto teatrale per un film visivamente notevole e suggestivo, ambientato in piena Rivoluzione francese. La storia di una donna inglese coraggiosa, che mette a repentaglio la sua vita.
Finalmente sono riuscita a vedere per intero questo film insolito e particolarissimo per la messa in scena - affascinante e bellissima - d'impianto teatrale di Eric Rohmer, regista e sceneggiatore di 'La Nobildonna e il Duca'.
Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, il regista fu premiato col Leone D'Oro alla Carriera.
Film 'storico' ma la definizione è limitante; l'ambientazione curatissima e precisa sul piano scenotecnico, è la vera innovazione inventiva (quasi sperimentale) che funziona perfettamente per raccontare la storia ambientata alla fine del '700 in Francia, in piena Rivoluzione Francese nel periodo che fu detto 'Il terrore'.
Tutto il film gioca su una sapiente alternanza di interni ed esterni, questi ultimi ricostruiti attraverso splendidi fondali che sembrano dipinti veri e propri; così troviamo scorci di piazze, strade cittadine dove si alzano le facciate dei tipici palazzi parigini, in cui si muovono cavalli e carozze, figure di cittadini, le orde sanguinarie dei rivoluzionari che assaltano Le Tullieries, le ronde di soldati che perquisiscono case e palazzi alla ricerca dei nemici della rivoluzione.
Tutto di questo impianto scenografico, perfetto perfino nei colori e nei dettagli, a mio avviso molto bello e suggestivo, suggerisce l'epoca, la Parigi rivoluzionaria attraversata dal fermento politico, con Robespierre, i Giacobini e i Sanculotti, in contrasto con l'immobilità degli interni dei salotti dove si parla di ciò che avviene fuori, come fosse qualcosa di lontano e distante.
Ci sono situazioni più drammatiche e crude poste in primo piano, (la testa femminile sulla picca portata in trionfo dalla folla inferocita) ma in altri momenti il regista mantiene maggior distacco dalla storia, come quando Grace lontano dalla città, mentre la sua domestica osserva col cannocchiale la piazza di Parigi, apprende dell'esecuzione del sovrano, e noi con lei; intuiamo quello che sta succedendo ma non ci viene mostrato.
La figura centrale e protagonista della storia è Grace Elliott, coraggiosa nobildonna inglese che vive a Parigi, racconta il suo vissuto di quel periodo terribile, prima amante e poi amica del Principe Filippo Duca d'Orleans, frequentatore abituale della sua casa, deputato e nemico del Re, all' Assemblea voterà la sua condanna a morte tradendo la parola data a Grace; il cugino del Re è la vera figura ambigua della storia, apparente sostenitore delle idee rivoluzionarie, si dichiara antimonarchico per il bene del paese, ma finirà giustiziato come molti altri aristocratici, e la storia lo tramanda come uomo interessato al potere e al trono.
Grace fedele al Re e alla monarchia, antirivoluzionaria, in una delle scene d'interni di maggior tensione di tutto il film, nasconde nella sua casa, sotto il materasso del suo letto, un nobile perseguitato, sfidando un' intera pattuglia di soldati che lo cerca per arrestarlo, perchè considerato nemico della repubblica.
La rivoluzione attraversata spesso da figure di fanatici, vedeva nemici ovunque; Grace non sceglierà di fuggire, e seppur innocente, verrà imprigionata con l'accusa di cospirare contro la repubblica, ma verrà graziata e poi liberata, a differenza del Duca suo amico.
Film visivamente notevole, richiede un minimo d'attenzione, ma grazie ad un uso sapiente dei dialoghi, e alla bravura degli interpreti, riesce a non tediare. Da vedere.
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