Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Di Rohmer ho visto poco ma ho sempre avuto un debole per i suoi film in costume, opere in un certo senso "sperimentali" rispetto ai film che compongono i cicli di Commedie e proverbi o dei Racconti delle quattro stagioni. "La nobildonna e il duca" è un film che si confronta con la Rivoluzione francese da una prospettiva inedita come le memorie di Grace Elliott, una nobile inglese che viveva a Parigi e la cui fedeltà al re le causò molte tribolazioni nei giorni che vedevano l'affermarsi delle forze rivoluzionarie. Rohmer ha fatto un film monarchico e reazionario? Questo tipo di quesito non mi ha mai sfiorato durante la visione, perché ero preso dal dramma vissuto dalla donna, dagli splendidi dialoghi che non cadono nel teatro filmato grazie alla forza di una regia coraggiosa che sa gestire i tempi drammaturgici con parsimonia, dalla bellezza delle immagini ispirate alla pittura di J. B. Marot che ha creato delle vedute della Parigi settecentesca su cui Rohmer ha modellato le scenografie. Il ricorso alla tecnica digitale in questo caso è giustificato dalla volontà di creare un apparato figurativo originale e non oleografico; fra gli attori si distingue la protagonista Lucy Russell che mi ha ricordato per le fattezze Helena Bonham Carter nei film di James Ivory. Film che ha ben poco di commerciale, ma che rimane fedele ad un'idea di cinema rigorosa e intransigente, e la visione scorre senza pesare nonostante l'impianto di film da camera.
Voto 8/10
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