Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Sorprendente e sottovalutato gioiellino del melodramma italico dei tempi d'oro, con tutti gli ingredienti d'obbligo del genere (passioni, lacrime, sospiri, soprusi e ingiustizie alfine puniti), può contare su una sapiente regia di polso, un efficace colpo di scena finale ("Li carni arrizzano!", direbbe mia madre) e su ottimi interpreti della vecchia scuola, molto espressivi e ben immedesimati.
In particolare, c'è da segnalare l'eccellente interpretazione di una Paola Quattrini appena settenne, al suo terzo film, che nel ruolo della piccola Ada dimostra deliziosa freschezza e talento incredibile, da autentica enfant prodige.
Film che si lascia guardare con discreto piacere, e che in breve cattura l'interesse anche del più esigente degli spettatori.
Gino Filippini ha composto un soundtrack dignitoso e funzionale, nel pieno e ligio rispetto dei canoni del genere.
Le canzoni napoletane nella scena della serenata sono interpretate dal tenore Franco Ricci.
Regia ferma e di ottimo mestiere, da degno veterano della Settima Arte.
Bellissima e convincente, seppure il suo ruolo sia marginale.
Ottima attrice, espressiva ed accorata nel ruolo della madre disperata alla quale l'ex marito vuole portar via l'adorata figlioletta (interpretata da una piccola e già bravissima Paola Quattrini).
Un valido e solido attore, che all'epoca lavorava molto e bene, e che lasciò la vita troppo giovane a causa di un incidente automobilistico. Qui appare senza i suoi caratteristici baffi, tratto distintivo e virile di quasi tutti i suoi personaggi, ed interpreta eccezionalmente la parte dell'eroe buono (cosa abbastanza rara nella sua carriera, segnata da numerosi personaggi di malvagio seduttore - si veda, ad esempio, il classico Verginità, di Leonardo De Mitri, girato nello stesso anno -).
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