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Ferrari

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su Ferrari

di imperiormax89
9 stelle

Enzo e la Ferrari all'apice della loro tragicità.

Un bel sabato sera, grazie ad un grande Michael Mann e il suo FERRARI.

 

Polemiche sterili di Favino a parte, ci leviamo dalle palle i difetti. I primi minuti fanno fatica a prendere ritmo con situazioni iniziali un attimo non del tutto chiare, almeno dal punto di vista del montaggio, finiti i quali scatta che è una meraviglia. In più la maggior parte dei personaggi parlano un italiano troppo perfetto, neanche uno straccio di accento modenese, emiliano, romano o spagnolo, ma questo è più dovuto dal doppiaggio, dopo non so’ se la cosa è retroattiva in lingua originale. Per fortuna l’avvocato Agnelli ha mantenuto la sua fantomatica erre moscia.

Penélope Cruz

Ferrari (2023): Penélope Cruz

 

Il resto è lodevole, praticamente un capolavoro.

La storia narra principalmente di crisi, esistenziale per Enzo Ferrari ed economica per la sua azienda automobilistica nel loro anno peggiore in assoluto che è il 1957. Lui che è ancora in lutto e segnato per la morte di suo figlio Dino, sua moglie Laura sempre più distaccata da lui sia per il lutto che per i sospetti di tradimento che appunto peggioreranno in litigi e discordie quando salteranno fuori la sua amante Lina e il figlio Piero, ancora illegittimo. Come se non bastasse lavorano entrambi faticosamente per evitare la bancarotta della Ferrari, tra spese, rischi di acquisizioni estere e preparazioni tecnico-logistiche per la gara delle Millemiglia da vincere categoricamente, fino ad un tragico risvolto.

Adam Driver

Ferrari (2023): Adam Driver

 

In ambedue le parti si avverte molta crudezza. Un Enzo Ferrari cinico, fermo, risoluto nelle decisioni, leader da caposquadra talvolta ironico quando sta’ al lavoro, è combattuto, si costruisce dei muri emotivi ed è in bilico tra Lina che vuol far riconoscere Piero e la moglie Laura, di carattere, precisa nei conti, nell’amministrare, forte e decisa e che pretende onestà, condizioni e chiarezza, soprattutto verso Enzo.

 

Le corse in auto neanche a discuterne, rumorosissime, tesissime e adrenaliniche a tal punto che da un secondo all’altro al minimo sgarro può succedere di tutto. Se pensiamo al film Rush dove negli anni ’70 partecipare alla Formula 1 significava morire per un 20% di probabilità, figuriamoci vent’anni prima! Senza contare che all’epoca i soli sistemi di sicurezza erano le balle di fieno a delimitare il percorso e le lettere ai familiari scritte dai piloti prima di una gara. Infine la sequenza di Guidizzolo sarà praticamente impossibile rimuoverla dalla memoria, così come il finale un po’ da quiete dopo la tempesta e un po’ rincuorante.

Gabriel Leone

Ferrari (2023): Gabriel Leone

 

La regia è ottima, pulita, si prende i suoi tempi nei primi piani degli attori ed è attaccato ben bene ai piloti durante le corse, senza contare le scene in auto molto cristalline. Il montaggio riesce a mantenere un buon ritmo andando sempre più avanti. Buona la ricostruzione storica, i panorami italiani e le automobili. Adam Driver in parte e abbastanza somigliante nel trucco, Penelope Cruz bravissima.

 

Per quanto mi riguarda è secondo solo a Killers of the Flower Moon e spanne sopra a Oppenheimer in quanto dura il giusto, non è pesante inutilmente e i personaggi non hanno percorsi emotivi tranciati, ma anzi diventano parte integrante del racconto.

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