Una stilista di abbigliamento per bambini divide la sua frenetica vita tra la famiglia, marito e figlia adolescente, e il proprio lavoro dov'è molto richiesta. Tutto cambia suo malgrado il giorno che viene punta e infettata da un insetto, una zecca lanciatale da un cane moribondo. Di li' a poco la sua mente e il suo corpo non risponderanno piu' come vorrebbe, e le continue crisi e allucinazioni metteranno la sua vita nella disperazione piu' totale. Una colf filippina si presentera' alla sua porta offrendole aiuto nelle mansioni domestiche, ma soprattutto come sola guaritrice dei suoi mali.
Il regista irlandese Lorcan Finnegan (classe 1979) si era gia ben' presentato anni fa con un thriller/horror psicologico che mi aveva positivamente impressionato, dal titolo "Vivarium" con il sempre bravo Jesse Eisenberg. Questa volta ci riprova ma il risultato finale non è sullo stesso livello del precedente. Dove "Vivarium" riusciva ad essere inquietante ad ogni singola inquadratura, al contrario questo ci svela prontamente quasi sempre dove il regista vuole andare a parare, con colpi di scena quasi telefonati, vanificando quella poca tensione che era riuscito a creare. La prima mezz'ora è la peggiore, poi grazie ad un cambiamento di marcia del regista un po' migliora, arrivando ad un finale per niente consolatorio che riporta il voto del film sulla sufficienza piena.
Anche gli attori protagonisti sono davvero ben diretti e in parte: la protagonista Eva Green, che non ho mai amato a pieno come attrice, qui si impegna al massimo, il suo corpo sembra soffrire realmente e la sua bellezza viene demolita, grazie ad un ottimo trucco di scena, dal punto di vista estetico da diventare quasi irriconoscibile; ottimo pure Mark Strong nella parte del marito distrutto che non riesce ad essere di nessun aiuto per la moglie.
Da vedere.
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