Regia di Roger Gnoan M'Bala vedi scheda film
Per non dimenticare il commercio abominevole di uomini che ha ferito a morte il Continente nero. Nel XVII secolo, un despota crudele e avido, Adanggaman, grazie all’aiuto di una pattuglia di amazzoni, compie razzie nei villaggi e si impadronisce di corpi e cose. Nella debolezza del cinema africano di oggi, Roger Gnoan M’Bala - una delle figure più emblematiche del cinema africano con 30 anni di filmografia alle spalle - ha realizzato un film (presentato l’anno scorso a Venezia) che si è rivelato una piccola sorpresa. Ambiziosa. Uno squarcio storico, quasi un film mitologico, quasi un “Amistad”, tutto visto dall’Africa, tra un villaggio e una savana. Scontri tra padri e figli, sospetti edipici, apparizioni improvvise di un gruppo di guerriere cacciatrici di uomini, donne e bambini trascinati in catene e venduti come schiavi. Imperfetto, spesso naïf, ma coraggioso.
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