Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Il film d’esordio di Paolo Sorrentino è la storia di due uomini, entrambi chiamati Antonio Pisapia, con molte ambizioni (sfondare nel proprio lavoro) ed altrettante difficoltà di sorta. Toni, cantante di grido, è beccato a letto con una minorenne, ed ora è costretto a vivere partecipando a piccole feste di piazza, con la perpetua tentazione di cambiar vita. Antonio è un calciatore che in seguito ad un grave infortunio, smette di giocare e tenta la carriera come allenatore.
Nonostante entrambi affrontino la vita, per carattere ed indole, in maniera antitetica, tutti e due vanno incontro ad un futuro difficile, che li porterà ad una “fine” amara.
La bravura degli attori e la grande regia di Sorrentino fanno di “L’uomo in più” un’opera prima di grandissimo valore: Sorrentino si dimostra autore, gli attori, soprattutto Servillo, sono decisamente in forma.
Lo stile della pellicola è decisamente gradevole: le musiche, la fotografia, la sceneggiatura, sono gustose anticipazioni della poetica dell’autore partenopeo che raggiungeranno la piena maturità con il suo secondo lungometraggio: “Le conseguenze dell’amore”. Sorrentino dunque appare non come un filmaiolo raccomandato e compiacente, ma come un autore che sembra avere tanto da dire.
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