Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
l'esordio di Sorrentino è un film che colpisce per le sue qualità registiche e narrative. le due vicende degli omonimi protagonisti vengono raccontate parallelamente grazie a una sceneggiatura intensa e a una regia molto fluida. la brillantezza di dialoghi e situazioni è indubbia, così come assolutamente geniale è l'idea da parte di sorrentino di far muovere questi suoi 'perdenti' nel bel mezzo di un affresco storico-sociale ben preciso: i ricchi e 'patinati' anni '80, fasulli e berlusconiani come pochi.
in questo contesto di ricchezza sfrenata e superficiale opulenza, il giovane regista italiano preferisce raccontare un'italia diversa da come amava apparire a quei tempi, un'italia disincantata, piena di vuote illusioni, allergica verso ogni forma di fallimento individuale.
resta memorabile il monologo televisivo di toni servillo, pieno di spudoratezza anarchica e narcisista, capace allo stesso tempo di regalare un sorprendente riscatto umano al suo personaggio.
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