Regia di Paolo Strippoli vedi scheda film
Dalla "Siccità" di Virzì al "Piove" di Strippoli, Roma è il centro del mondo, mentre i due film sono all'opposto, l'uno, "Siccità", al confronto è un capolavoro felliniano, l'altro 'na robetta. Strippoli, di cui non so nulla, tenta la strada dell'horror "alla amatriciana" e, con tutto il bene che si può volere a un Cinema italiano NON di genere, fuori dai soliti schemi nazional popolari, purtroppo non c'azzecca molto. Lui non è male, il film è girato bene, ha stile, mentre gli attori fanno quel che possono, c'è chi ci crede di più e chi ci crede di meno e fra di loro troviamo pure un rapper più o meno famoso, tanto per non farsi mancare nulla. Il fango nero, oltre che dalle fogne, arriva dalla sceneggiatura, che fa acqua (eh, piove) da tutte le parti, risultando poco convincente, preferendo elaborare una bella materia di partenza (un po' "Blob", un po' old Carpenter) in un horror metafisico/esistenziale, che impiega troppo tempo per prendere forma. Nel mezzo tanta noia, uno spaccato della società italiana attuale, con il solito disagio giovanile e il solito dialetto romano (che impesta ormai il 70% del Cinema nostrano) e la solita periferia disagiata. Insomma, considerando i mezzi a disposizione, immagino pochi, si fa quel che si può, ma da qui a considerarlo un prodotto in grado di portare aria nuova nel Cinema italiano, ce ne passa davvero. Inspiegabile la cooperazione con il Belgio e la sua presenza su una piattaforma attenta e di qualità come MUBI. Boh, non è pessimo, è solo confuso e scritto male.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta