Regia di Andrea Zuliani vedi scheda film
Elena, diciannove anni, ha perso il padre da qualche tempo ma sembra che il suo animo sensibile non riesca a capacitarsene. Un giorno incontra Mia, una ragazza ventunenne originaria della Romania, che ha lasciato la sua famiglia e il suo paese in cerca di una vita migliore. La coesione di queste due vite disastrate, ognuna a proprio modo, sarà motivo di crescita per entrambe.
Il film di Andrea Zuliani è un racconto di formazione che si svolge on the road; con l'utilizzo dello sgangherato camper ereditato dal padre scomparso, Elena fugge da un presente che tenta di distaccarla da ciò che ama e si trascina involontariamente dietro Mia intenzionata invece ad affrontare di petto tutto ciò che oggi potrebbe tenerla distanza da un futuro che crede radioso.
Questo viaggio sia effettivo che interiore, conduce le due ragazze verso il nord, verso quel confine, non solo geografico, che le separa. Quel confine di cui non vediamo l'attraversamento e che finisce per dimostrarsi sì un punto di rottura ma anche il punto d'arrivo verso un traguardo atteso e doloroso come quello della maturità. Anche il lutto che le accomuna, quel modo differente di viverlo, dimostra la volontà di Zuliani di rappresentare una comune fase di crescita attraverso due differenti punti di vista e di azione.
Molto bella la fotografia e l'utilizzo di alcune inquadrature ben servite da paesaggi incantevoli, forse troppo spesso ripresi dall'alto, incontaminati, necessari per focalizzare l'attenzione sulle due straordinarie protagoniste, Emma Benini e Anastasia Doaga, che restano il punto forte dell'intera pellicola, interessante esordio al lungometraggio di un regista capace.
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