Regia di Clarence Fuller vedi scheda film
ALICE NELLA CITTA' - CONCORSO
In Concorso ad Alice nella città arriva un melodramma in cui risalta un cast di nomi d'eccellenza: tra questi i fratelli Hopper e Dylan Penn, e la figlia di Rosanna Arquette, Zoe Sidel. Volti giovani, inquieti, che riescono a rendere coinvolgente il sentimento dei personaggi chiamati ad interpretare.
In Concorso nella nota rassegna sul cinema giovane Alice nella città, Signs of love è un dramma coinvolgente col quale il giovane regista Clarence Fuller sceglie di portare sullo schermo i tormentati tentativi di riscatto di un giovane trentenne per salvare, più che la propria esistenza dannata o della sorella alcolista, quella del figlio quindicenne di lei, esposto ai pericoli tentacolari di una metropoli che fagocita e porta all’autodistruzione.
Il film vanta un cast di richiamo, con i due affascinanti figli di Sean Penn e Robin Wright, Dylan Penn e Hopper Penn, bravissimo nel ruolo del protagonista.
E, restando in tema di legami di famiglia, il film fa ritrovare sullo schermo l’amata Rosanna Arquette, indimenticata Roberta alla ricerca disperata di Susan nel noto film di Susan Seidelman del 1985, nonché una delle attrici di punta degli inebrianti anni ’80, assieme alla bella figlia Zoe Sidel, qui impegnata nel ruolo di una giovane sordomuta di cui si innamora il protagonista, Frankie.
Frankie ha ormai una trentina d’anni e sbarca il lunario con lo spaccio, ritenendola l’unica via per salvare non tanto se stesso, bensì il nipote quindicenne, in balia di una madre, sua sorella, alcolizzata. E per tener lontano un padre tossicodipendente che non è cattivo, ma a cui la vita ha tolto da decenni ogni stimolo a ritrovare la dignità.
Il giorno in cui Frankie incontra una taciturna ragazza che insiste nel fotografarlo mentre si esercita sullo skateboard, nasce un sentimento nei confronti della giovane: una studente di ottima famiglia affetta da sordità, e determinata a seguire la sua strada nel campo della professione medica.
I sogni di riscatto, già al centro dei progetti di Frankie, diventano concrete realtà in corso di realizzazione, fino almeno al momento in cui la differenza di classe sociale che divide i due giovani, e soprattutto la fedina penale tutt’altro che immacolata del ragazzo, finiscono per allertare la famiglia e mandare a monte parte dei progetti più cari al povero Frankie.
Il giovane Clarence Fuller, direttore della fotografia e regista specializzato in videoclip, confeziona un melodramma ben raccontato che si fa seguire con molto pathos, nonostante la materia messa in campo rischi di rivelarsi ridondante, se non proprio eccessiva.
La vicenda, tuttavia, ha dalla sua un cast coeso e assai coinvolto, che dimostra di credere molto nella storia di riscatto a metà del nostro tormentato protagonista, ottimamente reso da un Hopper Penn davvero padrone del proprio ruolo, in una prestazione totalmente degna del padre, star indiscussa e iconica senza mezzi termini.
Visi ed espressioni giuste, e personaggi, anche solo di contorno, che scaldano il cuore, come quello della barista interpretata da una Rosanna Arquette. Un grande piacere ritrovarla impegnata in un personaggio un po’ dolente, ma saggio e posato, che sa molto perché dalla vita ha imparato tutto a proprie spese, e che si presta altruisticamente a dare consigli discreti e opportuni, senza mai giudicare né apparire invadente o tantomeno inopportuna.
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