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Conjuring: The Beyond

Regia di Calvin Morie McCarthy vedi scheda film

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La recensione su Conjuring: The Beyond

di undying
5 stelle

Titolo doppiamente ingannevole, per un horror low budget che non ha nulla da spartire con i Warren e l'universo "Conjuring"; così come è del tutto estraneo a "L'aldilà" di Fulci (noto all'estero come "The Beyond"). Ripropone, invece, il tema della "paralisi del sonno", imitando in buona parte "Nightmare - dal profondo della notte" di Wes Craven.

 

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Wanda (Victoria Grace Borrello) esce da un traumatico divorzio. Provvisoriamente, convive con  la sorella Gloria (Stephanie Leet) e il cognato Lucas (Neil Green). Per cercare di rendersi indipendente e tentare di riprendersi dalla depressione, Wanda decide di sottoporsi, dietro compenso, a uno studio sperimentale sul sonno, gestito dal Dr. Richard Pretorious (Steve Larkin). Oltre a lei, partecipano all'esperimento Margo (Jax Kellington), Porter (Jon Meggison) e Theo (Tim Coyle). Dopo un primo test, eseguito da Pretorious mediante ipnosi di gruppo, i soggetti dell'esperimento iniziano ad avere strane visioni; tutti, durante il sonno, iniziano a sognare gli stessi eventi e, in particolare, vengono perseguitati da una creatura mostruosa, dalle sembianze di strega.

 

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Conjuring: The Beyond: Victoria Grace Borrello

 

Uno dei primi esempi di horror (assieme a Conjuring the plastic surgeon), con titolazione attribuita indebitamente, che persegue l'obiettivo di tradire il pubblico, spingendolo a pagare il noleggio in streaming o acquistare il dvd/bluray, convinto di trovarsi di fronte a un sequel della celebre serie avviata da James Wan. Serie, detto in tutta onestà, non certo esaltante a partire dal secondo capitolo, nonostante il successo ottenuto al box office ad ogni nuova uscita. Per essere più chiari: siamo dalle parti di una produzione "opportunista", di basso profilo economico, tecnico e artistico, sulla linea delle decine di apocrifi, girati a getto continuo, del celebre Amityville. E non a caso citiamo "Amityville", perché il qui regista/sceneggiatore/produttore Calvin Morie McCarthy (altrove anche attore di cortometraggi e opere indipendenti) non è un esordiente dietro la macchina da presa. Prima di questo lungometraggio ha diretto, guarda caso, An Amityville Poltergeist (2020), un altro dei tanti horror che, a dispetto del titolo, ovviamente non ha nulla a che vedere con la casa al n. 112 di Ocean Avenue e nemmeno con il film di Tobe Hooper e Steven Spielberg. McCarthy ha già dato dimostrazione di non saperci fare con il cinema di genere, sin dal suo primo lavoro dietro la macchina da presa: Jesus I Was Evil (2018), al quale fanno seguito un paio di opere amatoriali che copiano a destra e sinistra: A Haunting in Ravenwood (2021), ad esempio, è una versione uncredit, al limite del plagio, di The Screaming Skull, mentre il grottesco Mutant Vampires from the Planet Neptune (2021) prende spunto da alcuni surreali sci-fiction anni Cinquanta. 

 

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Conjuring: The Beyond: (da sinistra) Jax Kellington, Victoria Grace Borrello e Jon Meggison

 

Giovane (classe 1992), quindi pieno di energia e voglia di fare, ma privo, oltreché di soldi, di idee e talento, McCarthy ha scelto la via più semplice per proporsi come cineasta, quella della citazione e della ripetizione. Diventa più chiaro, sotto questo aspetto, il contenuto di Conjuring: The Beyond, soprattutto aggiungendo che la protagonista, Wanda, di cognome fa Fulcia (!). Premesso dunque che del franchising avviato da James Wan in questo caso resta solo il titolo, Conjuring: The Beyond trae spunto da più opere (Nightmare, Mara, Slumber, Somnia, Dead Awake e almeno un'altra decina di horror con tema "paralisi del sonno"), assumendo la configurazione di un curioso pâté audiovisivo, reso tale dall'aspetto citazionistico a 360°. McCarthy lancia segnali letterari, con riferimento al villain lovecraftiano (il dott. Pretorious), storici (inserisce uno strampalato aneddoto sull'alchimista Edward Kelley) e in genere sembra omaggiare, piuttosto maldestramente, L' aldilà... e tu vivrai nel terrore (1981) di Lucio Fulci, non solo aggiungendo The Beyond al titolo doppiamente ingannevole, ma tentando di costruire un paio di omaggi cinematografici in quelle scene dove i protagonisti, interpretati da attori allo sbaraglio, appaiono con occhi, spesso ripresi a tutto schermo, del tutto bianchi, privi di iride e pupille, o si muovono come zombi nell'istituto. Sotto questo punto di vista - aggiungendo una cinematografia che, per quanto povera, ha un suo stile espresso da personali, stranissime, soggettive tremolanti e movimenti di macchina schizofrenici - Conjuring: The Beyond è davvero un film brutto, ma al tempo stesso anche divertente per chi volesse immergersi nella visione di un low-budget che contiene riferimenti disparati a questo o quel film, oppure a un personaggio letterario, quando non storico, ma leggendario. 

 

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Conjuring: The Beyond: scena

 

Curiosità 

 

Durante la sessione ipnotica di gruppo, Pretorious utilizza un metronomo con inciso sul bordo, in lingua italiana, le varie gradazioni di velocità poste in corrispondenza del meccanismo di regolazione.

 

Mentre Wanda sfoglia gli appunti del dott. Pretorious, temporaneamente scomparso dall'istituto assieme a Theo, le appare lo stesso simbolo presente nel libro di Eibon, lo pseudobiblium de L'aldilà... e tu vivrai nel terrore.

 

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Il simbolo che appare nel film L'aldilà di Lucio Fulci, tra le pagine del "libro di Eibon" 

 

"Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?"

(Miguel de Unamuno)

 

F.P. 29/09/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 91'24") / Date del rilascio: USA, 10/08/2022; Indonesia, Filippine e Singapore, 15/09/2022

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