Regia di Tim Burton vedi scheda film
Liberamente ispirato al romanzo omonimo dello scrittore francese Pierre Boulle, tutto sommato mi è parso migliore dei miei peggiori timori, riuscendo a strappare la sufficienza nonostante i difetti affatto trascurabili.
Il principale è la trama. Non accuso la convenzionalità dell'avventura in sé, dato che lo spettacolo si dimostra parimenti godibile, rispetto a un potenziale più raffinato. La mia contestazione verte invece circa l'approssimazione con la quale sembrano essere stati ideati alcuni risvolti dell'intreccio e, nello specifico, sull'inadeguata caratterizzazione della maggior parte dei personaggi. Spiace constatare come molti di essi siano ridotti a meri stereotipi, soprammobili, figuranti o pedine interscambiabili. In tale maniera è dilapidata la bontà della sceneggiatura, nel suo approccio a tematiche e contenuti sempre attuali ma da una prospettiva inedita.
Ove fallisce la scrittura, un minimo compensa il cast. Penso ad esempio alla coppia di assi Helena Bonham Carter (Ari) e Tim Roth (Generale Thade). L'eccezione alla miglioria è purtroppo rappresentata proprio dal caso essenziale, ovvero il protagonista, un Mark Wahlberg (Capitano Leo Davidson) che in questo contesto si rivela tanto privo di carisma quanto di talento. Lodevole per fortuna il comparto degli effetti speciali, dei costumi e dei restanti similari di natura tecnica. Visivamente appagante, non si può affermare altrettanto nei riguardi della colonna sonora. Il lavoro di Danny Elfman non colpisce nel segno come avrei sperato.
Riassumendo, non mi sento di sconsigliarlo. Soppesando le imperfezioni e gli errori imperdonabili, rimangono comunque i pregi di un intrattenimento semplice e onesto. Senza pretese eccessive, potrebbe anche soddisfare i palati meno esigenti. Peccato solo per la non-conclusione, aperta nel rimandare a un sequel poi mai nato, per le ovvie ragioni critiche immaginabili.
Nel 2029 le azioni di ricognizione interstellare sono affidate a piloti scimpanzé che provengono dalla lontanissima stazione spaziale OBERON. Durante una di queste missioni una scimmia perde il contatto radio, scomparendo anche dal radar. Il coraggioso astronauta Leo Davidson si lancia in un'operazione di salvataggio ma, a seguito di un guasto, la sua navicella si schianta su un pianeta sconosciuto molto simile alla Terra. Con grande stupore, Leo scopre che il pianeta è dominato da scimmie parlanti che hanno ridotto in schiavitù il genere umano.
Un'opera atipica fra quelle da lui firmate, tanto che si stenta a riconoscerne lo stile caratteristico.
Capitano Leo Davidson, con la stessa faccia dall'inizio alla fine.
Nonostante il pesante trucco per impersonare Ari, offre una degna interpretazione.
Le sue movenze e le sue espressioni ben si evincono sul volto del Generale Thade.
Sono certo che Danny Elfman abbia composto di meglio. Non ho riscontrato musiche particolarmente ispirate.
Le banalità e l'attore protagonista.
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