Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Per qualcuno, il miglior film di Alejandro Amenábar (“Tesis” e “Apri gli occhi”). Per qualcuno, un episodio della fantastica serie televisiva “Ai confini della realtà”. Per qualcuno, un film discutibile più orientato a catturare il consenso del pubblico che ad affinare l’Arte applicata allo schermo. Per qualcuno, una variazione tematica e formale sulle atmosfere di “Il sesto senso”. I film di “genere” - riusciti o deludenti - riaprono contrapposizioni vecchie quanto i festival. Costringono a concentrarsi sui meccanismi, sulle invenzioni, sugli stereotipi, sull’esecuzione di una partitura con una struttura armonica rigida. Il regista gira un ottimo film, assistito da una bravissima Nicole Kidman (più pallida ed evanescente di un fantasma) e da valenti comprimari, lavora sul perturbante, sulle inquietudini del familiare, sull’orrore e su tutti gli indizi (nebbia, buio, notte, lapidi, porte chiuse, voci, rumori, sguardi e suoni) che annunciano e preparano alla paura e all’angoscia. “The Others” ausculta il respiro agitato dei classici esperti in case infestaste, in presenze ostili, in angosce, in un ritorno dall’aldilà. Grace e i suoi due bambini, allergici alla luce, vivono in una casa isolata, su un’isola al largo delle coste inglesi. Fuori, la nebbia cancella il mondo e, dentro, il buio alimenta le visioni e rende più sensibili i sensi, mentre si legge la Bibbia, si pensa al peccato e alla vita dopo la morte. Gli “altri” sono i vivi, i morti e quelli che moriranno. Dietro le tante porte chiuse e le tende tirate, ognuno deve imparare a riconoscere gli intrusi.
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