Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Discreto, secondo me, non buono. Nicole Kidman si impegna molto, e gliene do atto. La regia, invece, mi sembra un po' scolastica, un po' piatta. Lo stesso soggetto nelle mani di un regista come Robert Wise o Jack Clayton ho già visto quanto può rendere. L'ho guardato senza noia, ma non ho avuto quel grado di coinvolgimento e di tensione che mi hanno dato ad es. i film sopra citati. Segnalo tuttavia due momenti ben riusciti, che mi hanno fatto abbastanza paura e tensione: la visione della bambina col corpo di una vecchiaccia orrenda e il momento in cui i tre della servitù si avvicinano minacciosi al bambino e poi alla casa.
Due elementi che non mi hanno convinto è la spiegazione dei fenomeni e la rappresentazione dell'interazione del mondo degli spiriti con quello dei vivi, che mi è sembrata confusa e complicata. La pur brava Kidman, inoltre, interpreta un personaggio di cui non capisco bene l'immagine nelle intenzioni del regista. E' paranoica, ansiosa, iperprotettiva, con le sue ossessioni rovina i bambini. Sullo stesso piano di tutto ciò viene messa la sua fede cristiana, che sembra un'altra faccia delle sue paranoie (o la causa?). L'immagine che ne esce è di una bigotta nel senso più deteriore del termine, che rifiuta di prendere in considerazione quegli strani fenomeni perché non ne trova traccia nella Bibbia. Visto il colpo di scena finale, tutto questo discorso, oltre che confuso, rischia di risultare quasi poco pertinente e poco adatto al personaggio e alla trama.
Una nota di merito per il regista: nell'epoca degli effetti speciali, tanto più per un simile argomento, si è sforzato di fare un film senza.
Da vedere volentieri, ma il cinema con la C maiuscola, che colpisce a fondo e che rimane impresso secondo me è un'altra cosa.
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