Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Caiano fu - insospettabilmente - uno degli iniziatori del western all'italiana; in realtà pur arrivando prima di Leone, Tessari & co., Caiano realizzò qualche brutta coppia di western standard, all'americana insomma, prima di giungere a lavori più tipicamente 'spaghetti' come questo Una bara per lo sceriffo. La giustizia diventa un fatto personale, il buono agisce per vendetta e non lesina violenza e atrocità nei confronti dei cattivi; tutto si risolve nell'epico duello finale (qui addirittura è uno contro una intera banda): i canoni del genere si stanno già consolidando e, per essere una co-produzione italo-spagnola a budget medio-basso e senza grossi nomi sul cartellone, va riconosciuto il mestiere del regista e degli interpreti, che non sfigurano affatto. Anthony Steffen (vero nome, Antonio De Teffè) è il protagonista, Eduardo Fajardo il suo avversario: una coppia che funziona, e infatti entrambi avranno una lunga frequentazione con il genere western; altri nomi di rilievo non ce ne sono (parti marginali per Armando Calvo e Frank Brana, a essere puntigliosi). La costruzione narrativa della sceneggiatura firmata da Guido Malatesta e David Moreno è piuttosto sonnolenta nella prima parte, procedendo poi in un piacevole crescendo di azione e di sangue nella conclusione; come d'abitudine per l'epoca e il filone, si sprecano gli pseudonimi: se Malatesta si firma James Reed, il regista qui risulta accreditato come William Hawkins. 3,5/10.
Lo sceriffo Texas Joe si vede portare via l'amata, che verrà violentata e uccisa da una banda di malviventi senza scrupoli. Texas Joe parte alla ricerca dei banditi, per compiere la propria vendetta.
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