Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Sullo sfondo di una Roma sradicata dalla propria storia si muovono anime dolenti, gravate dal peso del passato e dall'intollerabile degrado del presente. Roma brucia. Brucia il suo cuore, sacro custode del bello, principio di ogni etica e giustizia. Sopravvive un corpaccio immondo, deforme come una qualunque squallida periferia cementificata e fatiscente. Piove cenere su un mondo stravolto dove le guardie sono criminali e solo dai ladri ci si può aspettare un sussulto di umanità. I volti dei vecchi membri della Magliana sono maschere tragiche, scolpite nella carne viva e sofferente, quasi caravaggesche nella intensa profondità dei contrasti di luci ed ombre, di spirito e materia. Mi rendo conto che questo film non è perfetto, ma la potenza del messaggio emotivo che riesce a veicolare mi impedisce di razionalizzarne i difetti. O forse anche i difetti sono funzionali alla rappresentazione del cupo caos in cui tutti noi stiamo sprofondando.
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