Regia di Walter Veltroni vedi scheda film
Pio La Torre, politico, sindacalista, segretario regionale del Partito Comunista in Sicilia, viene assassinato il 30 aprile 1982.
Il documentario di Walter Veltroni, presentato alla scorsa Festa del cinema di Roma, alterna documenti e testimonianze storiche, a scene di fiction con cui Veltroni illustra l’infanzia e l’adolescenza dell’uomo. Laddove non risulta mai necessario questo approfondimento, men che meno nella forma scelta, l’idea di alternare i fatti con la finzione, risulta una mossa azzardata e in parte fuori luogo e finisce per essere l’unica pecca di una pellicola altrimenti ben strutturata e molto interessante da seguire.
Oltre all’incomprensibile scelta di inserire la finzione in fatti gravi e reali, lascia perplessi anche la forma con la quale la finzione è stata strutturata; tra scenografia e sceneggiatura quasi inesistente, sembra di essere davanti ad una fiction del canale ammiraglio (che Veltroni tutto sommato punti a questo?), in cui non ci si cura della struttura o della messa in scena e si finisce per sopportare queste interruzioni solo in attesa di rivedere le immagini di repertorio raccolte e spiegate egregiamente.
Questo documentario non fa altro che ripercorrere parte della vita e dell’impegno di Pio La Torre ma non si pone mai come obiettivo l’approfondimento e finisce per raccogliere solo fatti già noti ai più sfumando l’occasione di permettere un’osservazione più mirata nella vita e nelle gesta di uno degli uomini che hanno fatto la storia del nostro paese.
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