Regia di Francesco Clerici, Luca Previtali vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2022 - FREESTYLE
Il Museo capitolino del Maxxi accoglie di persona, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma, la poliedrica artista ed attivista italo-americana Janet Pavone, a cui i registi Francesco Clerici e Luca Previtali hanno dedicato un accorato e puntuale documentario.
Alla 17° Festa del cinema di Roma, nella sezione Freestyle, il documentario La Paz del futuro porta all’attenzione degli spettatori la figura artistica, e di attivista politica e rivoluzionaria, rappresentata da Janet Pavone, molto applaudita appena apparsa di persona nella sala del museo Maxxi in Roma, adibito, come tradizione, a sede collaterale della festa romana del cinema.
Janet Pavone è un’artista americana di origini italiane, specializzata nel dipingere murales, ma è anche una attivista che si è distinta negli anni ’80 per aver preso parte, attraverso le sue monumentali opere a cielo aperto, alla rivoluzione sandinista in Nicaragua.
Assieme ad altri artisti del calibro dell’argentina Cecilia Herrero e del britannico Daniel Hopewell, la Pavone ha dato vita ad un collettivo artistico che, con Funarte, si è dedicata ai bambini di Managua e di tutto il Nicaragua.
“Fare un murales è più simile a girare un film che a dipingere un quadro”
Il lavoro di Francesco Clerici e Luca Previtali ci restituisce i tratti vitali ed ironici della Pavone dei nostri giorni, donna non più giovane, ma attivissima e sempre impegnata alla salvaguardia delle opere che ha ideato e contribuito a caratterizzare in questi anni di militanza a favore del fronte antimperialista di Sandino.
Le immagini del viaggio in Nicaragua compiuto dalla tenace artista a venticinque anni dalla realizzazione di una delle sue opere di restauro più conosciute ed ammirate ( intitolata appunto “La Paz del futuro“), mostrano materiali di repertorio della Pavone nei primi anni ’80 (ove la donna tradisce una straordinaria somiglianza con la cantante americana Cher), con lo scopo di documentare i tratti di una vita dedicata alla causa della libertà e della lotta all’imperialismo e alle dittature per la salvaguardia dei bambini.
“I murales sono un complesso lavoro politico e di collaborazione: non sono né saranno mai una mercanzia. Sono opere concepite per tutti e non appannaggio di pochi, e come tali non possono essere commercializzate al pari delle altre opere d’arte.”
Un’attivista, un’artista, ma anche una madre, una moglie, una donna divorziata che viaggia per il mondo e vive con passione una vita intensa, all’insegna dei proprio ideali, paladina dei deboli e degli oppressi.
Il film, che onora, sdogana all’attenzione di chi ancora non la conosceva e celebra gli sforzi di una vita protesa all’arte e alla causa civile, risulta una testimonianza sincera e coinvolgente che si fa amare e seguire tutto d’un fiato.
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