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War - La guerra desiderata

Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film

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La recensione su War - La guerra desiderata

di Fosforo
1 stelle

Nei miei dieci lustri anni di vita, facendo una stima assai approssimativa, dovrei aver visto circa 4-5000 film, ebbene posso dire che questo "War - la guerra desiderata" è il film più brutto che io abbia mai visto.

 

Un soggetto potenzialmente interessante (la guerra tra Spagna e Italia) viene del tutto vanificato da una sceneggiatura completamente priva di senso, disarticolata e piena di buchi, nella quale si muovono personaggi incosistenti, sfocati che agiscono in modo incomprensibile e involontariamente ridicolo in scenografie del tutto inverosimili.

 

L'elemento bellico resta sullo sfondo, solo accennato, non si vedrà per tutto il film un soldato nemico; eppure tutti si mobilitano, si improvvisano paramilitari e girovagano per strade desolate dove si alternano scene di guerriglia con sparatorie (ma tra chi?) con quella di gente che come se niente fosse si beve un aperitivo in un bar.

 

Non si sa perchè ogni appartamento è improvvisamente aperto, è possibile per chiunque entratci così come, altrettanto inspiegabilmente, la città è piena di ristoranti aperti, perfettamente apparecchiati ma senza inservienti ad uso e consumo esclusivo dei nostri due protagonisi (un allevatore di vongole, e la figlia di un vice-ministro) che faranno da teatro ai loro dialoghi imbarazzanti.

 

Si diceva dei protagonisti: l'allevatore di vongole, ovvero l'onnipresente Edoardo Leo è un personaggio a cui il tentativo di dare un certo spessore fa più danno che guadagno e rimane quindi piuttosto irrisolto, si appiccica per tutto il tempo un'espressione spaesata che ben presto stanca.

 

Ma ben peggio va con il personaggio della psicoterapeuta Lea (interpretato da Miriam Leone) che girovagherà per tutto il film, senza una meta o scopo precisi, e con velleità messianiche ci convincerà fin da subito di essere l'unica che potrà fermare il conflitto ma davvero non si capisce come per tutta la durata della pellicola, nè si capisce perchè il padre -semplice vice-ministro- possa essere così decisivo nella risoluzione del conflitto.


Non si salva neanche il solitamente bravo Battiston: il suo personaggio del barista guerrafondaio è sicuramente il pià interessante, ma va spesso sopra le righe e alla fine risulta grottesco

 

Abbondano poi le scene ridicole e implausibili, ma il tono impegnato del film ci toglie persino il conforto di vederle trasformate in momenti di involontaria comicità e rimangono quindi solo ridicole e implausibili, su tutte quella di Lea in veste da notte che va a piedi indisturbata in una base militare (anch'essa aperta e a disposizione degli visitatori, come qualsiasi luogo del film del resto) per ordinare al fratello, in procinto di decollare con un jet, di non partire.

 

Il film è poi inutilmente lungo, pieno di sequenze inutili (il giro notturno sul bus a tempo di musica per dirna una) e -per non farsi mancare nulla- con uno scialbo finale aperto, tanto per non doversi neanche lambiccare il cervello in fase di sceneggiatura per chiudere le misere sottotrame aperte.


Che la terra che fu dei De Sica e dei Rossellini abbia, solo qualche decade dopo, partorito un film come questo è davvero triste.

 

"War - la guerra desiderata" è in sintesi l'ennesima esponente di quel genere (che definirei "neodemenzialismo", in attesa di trovare una termine migliore) che da anni tiene in scacco le nostre commedie, sempre più lontane dal glorioso solco della nostra tradizione, della quale hanno smarrito completamente l'aderenza al vissuto quotidiano e il sapiente equilibrio tra toni comici e drammatici.

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