La piccola Wen, adottata dalla coppia formata da Eric e Andrew si appresta a una gioiosa vacanza in una baita in mezzo al bosco quando viene avvicinata da un uomo inquietante. In seguito un quartetto di persone irrompe nella baita con la forza e, dopo una breve e inutile colluttazione, immobilizza i due genitori di Wen e comunica loro di essere lì perché guidati da una visione: la loro famiglia è stata scelta per prendere una decisione molto difficile, una decisione dalla quale dipenderanno le sorti del mondo.
Finalmente, dopo gli ultimi detestabili film, Shyamalan torna al metafisico-millenaristico, ed al dilemma della scelta. Ma si può ampiamente riflettere anche sul triangolo logico verità/dimostrabilità/credibilità. Niente horror, ma una buona tensione ed un finale non deludente. Voto 7.
Una storia davvero strana. Troppo strana per essere almeno credibile all'1%. Il film si segue con interesse, ma la trama e' al limite del paranormale. Questo non e' un horror, e' un thriller con scene di uccisioni peraltro nemmeno visibili. voto 5
Un film abbastanza semplice, una casa, una famiglia e i rapinatori. Convince poco il quale lo rende a tratti noioso, senza identità. non è un giallo né un thriller né un horror! voto 5
Shyamalan ha la capacità di non riuscire quasi mai a convincermi pienamente e, allo stesso tempo, di non riuscire quasi mai a farmi schifo, per un motivo o per un altro. 3.5*
Sceneggiatura facile per corto horror da rassegna per ragazzi. Livello "ai confini della realtà" di 60 anni fa ma con meno stile e con dialoghi veramente economici. Voto 4.
Che la sceneggiatura non sia opera dell'acclamato regista abituato a stupirci con colpi di scena si percepisce, tuttavia l'approccio mistico-filosofico e la metafora orrorifica per parlare di fobie, fisime e diseguaglianze si rivela efficace, pur peccando di eccessiva verbosità e di un ritmo spesso mortifero. Enigmatico.
Un Dio del tutto infantile che da scienziato/ricercatore/entomologo in erba invecchiando male si trasforma in torturatore/seviziatore di bestioline, ovvero: i Quattro Appiedati dell'Apocalisse (ambasciatori che portano pene, piaghe, flagelli e calamità).
Per i suoi pregi e pur nei suoi limiti, un interessante, suggestivo film di Shyamalan tratto dal libro di Tremblay, “La casa alla fine del mondo”, che si e ci interroga su temi come la famiglia, l’Apocalisse, gli orrori e la speranza, ma soprattutto l’importanza delle scelte personali in situazioni estreme, in bilico tra dubbio, razionalità e Fede.
Enorme delusione rispetto al blasonato nome del regista, Night Shyamalan. Botte da orbi alla Bud Spencer e Terence Hill per appioppare allo spettatore un finale moralista. Un film inconcludente ed offensivo. Voto: 3
L'aspetto più inquietante del film è la sua esistenza. Come pure quella dei fanatici, pure su questo sito, che saranno i classici covidioti ambientalidioti capaci di farsi fomentare da tiggì, politici marionette, cinematografari controllati, etc. Che dire? Ormai il paradosso è stato elevato a regola, e i pazzi vengono osannati dal popolo intimidito
"Bussano alla porta" mette insieme il legame filologico con le pestilenze bibliche e l'attitudine tutta occidentale a voler essere l'unico depositario della salvezza del mondo. Shyamalan ne ricava così un film che, come suo solito, nel mentre riflette su questioni serie sullo stato delle cose, ci porta dentro la pura evasione cinematografica.
Shyamalan prosegue con "Knock at the Cabin" con un cinema totalmente incentrato, nel corso della sua carriera, nello scrivere soggetti o ispirarsi a testi che in qualche modo sollevano questioni spesso inerenti la vita, la morte, ed il soprannaturale.
Focalizzato sull'ascolto delle intelligenze collettive, che pare ormai essere l'ultima spiaggia affinché l'umanità, si salvi, il film catastrofista non è più tanto lontano dalla vera verità che affligge il pianeta
Sulla scia di Old, e sempre all'insegna di una fede profondamente umanista, Shyamalan architetta un altro asfissiante thriller dai risvolti sovrannaturali, dove l'idillio del nucleo famigliare rischia di spezzarsi quando entrano in gioco contingenze superiori all'umano, che portano a scelte ardue e determinanti per il destino di una collettività.
La vita di ogni essere umano è contraddistinta/scandita/determinata da una serie pressoché tendente all’infinito di scelte, di vario ordine e magnitudo. Nella maggior parte casi, finiscono relegate nel pacchetto delle consuetudini, si esauriscono senza lasciare segni evidenti, vengono elaborate con leggerezza e attuate d’istinto. Poi ve ne sono altre che assumono la… leggi tutto
Wen e la sua famiglia, omogenitoriale, sono in vacanza in una baita isolata, all'interno di un bosco. La tranquilla routine dei villeggianti è turbata dal sopraggiungere di quattro individui, all'apparenza persone normali, ma animati da un fervore mistico e molto determinati nelle loro decisioni. Fanno irruzione nella casa, immobilizzano i due adulti, e spiegano che essi dovranno… leggi tutto
Ho amato Shyamalan per alcuni suoi film (sostanzialmente i primi fino a "The Village") ma sinceramente negli ultimi anni lo vedo in caduta libera, con poche idee e molto confuse...la magia iniziale si è completamente dissolta o quasi e la pochezza di questo film ne è un esempio lampante.
Il soggetto non è neanche brutto in se ma è l'esecuzione ad essere… leggi tutto
Shymalan torna a colpire- in senso buono- con un film nel suo classico stile carico di suspence e tragedia, circa eventi da fine del mondo... Molto similare a "Signs", ma stavolta la minaccia non ha nulla di scientifico, bensì di vagamente biblico, circa una qualche "apocalisse", i cui messaggeri, ovviamente 4, piombano nella tranquilla vita di una moderna famiglia americana (due padri…
Quattro individui. due uomini e due donne, entrano di prepotenza in una casa in cui abita una famiglia omogenitoriale, composta da due papa' e una bimba adottata. Queste persone affermano che la salvezza dell'umanita' dipende dalle loro scelte. Dicono che uno di loro tre deve sacrificarsi, ma non con un suicidio, uno deve uccidere l'altro e cosi' l'umanita' intera sara'…
Il McGuffy questa volta non c'è. È così se vi pare, punto e basta.
Il film ci porta a pensare agli schemi, alle idee con cui ci approntiamo alla nostra visione del mondo, alle nostre scelte, trasformando cinematograficamente la decisione privata, come scelta politica globale, specie quando, la "voce/visione interiore" proviene da…
Un film lontano anni luce da gioielli girati in tempi ormai perduti. Una poveracciata autentica. I quattro dell'apocalisse che non sono quattro scemi esaltati ma davvero i Quattro dell'Apocalisse. Una trovatona. Davvero.
Arrivano da una famiglia con due padri e una figlia, con un ultimatum dal Regno dei Cieli: se non sacrificheranno uno di loro rimarranno unici superstiti in un…
Selezione strettamente personale dei migliori film horror che ho guardato nel corso della mia vita (non sono in ordine di preferenza).
Playlist in continuo aggiornamente....
Wow. Piacciano o non piacciano, siano riusciti o meno, i film di Shyamalan hanno un loro stile inconfondibile, anche e spesso nella sceneggiatura (qua non originale). Quattro sconosciuti arrivano in una baita, dicono alla famiglia all’interno che uno dei loro componenti deve essere sacrificato, ma non possono farlo loro, dovranno essere i familiari a scegliere e uccidere. Se no, affermano,…
E' un bel film e mi è piaciuto molto. Nonostante il tema e il dramma, non si indulge in visioni violente e splatter. Si intuisce, si capisce ma non si vede praticamente niente. Tutto si gioca sul dramma, sul terrore e sull'apparente gentilezza e bonomia di 4 rapitori così strani e violenti solo se costretti. Il messaggio apocalittico che aleggia in tutto il film si scontra con…
Una coppia formata da due papà e una figlia piccola riceve la visita di alcuni sconosciuti che, entrati in casa loro con la forza, annunciano un’imminente apocalisse. Dovranno scegliere chi, della loro famiglia, dovrà morire, per salvare l’umanità dalla catastrofe. Shyamalan mette in scene un film in bilico tra fantascienza e horror, che pone delle domande…
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 30) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV.it…
Wen e la sua famiglia, omogenitoriale, sono in vacanza in una baita isolata, all'interno di un bosco. La tranquilla routine dei villeggianti è turbata dal sopraggiungere di quattro individui, all'apparenza persone normali, ma animati da un fervore mistico e molto determinati nelle loro decisioni. Fanno irruzione nella casa, immobilizzano i due adulti, e spiegano che essi dovranno…
Bussano alla Porta è, in un certo qual modo, il film più teorico di Shyamalan; come fosse, se vogliamo, il suo Hors Satan: ora più che mai, Cinema come atto di fede. Perché, in fondo, è sempre una questione di luce e di luccicanza; di shining. Credere, ancora prima di vedere.
Di conseguenza, Bussano alla Porta risulta essere, in un certo senso,…
M. Night Shyamalan con “Knock at the Cabin” (spoiler: in the Woods, nel senso di Goddard/Whedon), la sua 15ª opera puramente cinematografica, prova a vendere al suo pubblico (ne faccio parte, come per la maggioranza, da “the Sixth Sense” in avanti - sino ai capolavori “the Village” e “Lady in the Water” ed oltre - e poi a…
Quest'opera aberrante offre uno scorcio perfetto di ciò che sta accadendo: l'elevazione a modello di vita della follia e della fede in qualcosa di "supremo". Che sia la $cienza, il credo finto-ambientalista di finti politici fintamente preoccupati di un ambiente che per primi cercano di stuprare riempiendolo di ciarpame elettrico insostenibile.
Il falso diventa vero. Il paradosso…
Ho amato Shyamalan per alcuni suoi film (sostanzialmente i primi fino a "The Village") ma sinceramente negli ultimi anni lo vedo in caduta libera, con poche idee e molto confuse...la magia iniziale si è completamente dissolta o quasi e la pochezza di questo film ne è un esempio lampante.
Il soggetto non è neanche brutto in se ma è l'esecuzione ad essere…
Credo che per il (mediamente) bravo Shyamalan, siano finiti da un po' i tempi di gloria, quando nei primi anni zero mise a segno dei colpi mica male con "Il Sesto Senso", "Signs" e soprattutto "The Village". Grossi successi commerciali ma anche buoni film. Poi il nostro ha perso un po' la mano, pur restando a livelli dignitosi, con quel suo mix, abbastanza unico, di horror e fantascienza,…
Cosa fareste se quattro estranei bussassero alla vostra porta chiedendovi di sacrificare un vostro amato per salvare l’umanità? Questa la domanda che Shyamalan pone allo spettatore in Knock at the Cabin inserendosi, ancora una volta, nella lunga tradizione degli “high-concept movies”, caratterizzati dalla possibilità di essere riassunti in una frase…
Shyamalan è tornato, (non) abbiate fede. Quattro cavalieri dell'apocalisse bussano alla porta di una capanna isolata su un lago, vogliono prevenire la fine del mondo, le visioni condivise tra i quattro sono chiare. Chi tra Eric e Andrew si sacrificherà per la salvezza dell'umanità? Perché distruggere la loro famiglia felice per salvare la vita di persone…
Ebbene, essendo in tal sede, stavolta, sganciato da vincoli editoriali, posso scrivere di questo film in totale libertà senz’attenermi dunque a esigenze standard in chiave SEO. Anche se debbo confessarvi la verità, cari invidiosi e maligni, solitamente mi attengo sol a me stesso, recensendo secondo il mio unico stile peculiare. Apprezzato o ingiuriato,…
Shyamalan prosegue con "Knock at the Cabin" verso un cinema totalmente incentrato, nel corso della sua carriera, nello scrivere soggetti o ispirarsi a testi che in qualche modo sollevano questioni spesso inerenti la vita, la morte, ed il soprannaturale.
Lo ha fatto ovviamente utilizzando stili diversi ma allo stesso tempo servendosi di meccanismi evidentemente simili,…
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Commenti (20) vedi tutti
Finalmente, dopo gli ultimi detestabili film, Shyamalan torna al metafisico-millenaristico, ed al dilemma della scelta. Ma si può ampiamente riflettere anche sul triangolo logico verità/dimostrabilità/credibilità. Niente horror, ma una buona tensione ed un finale non deludente. Voto 7.
commento di ezzo24Una storia davvero strana. Troppo strana per essere almeno credibile all'1%. Il film si segue con interesse, ma la trama e' al limite del paranormale. Questo non e' un horror, e' un thriller con scene di uccisioni peraltro nemmeno visibili. voto 5
leggi la recensione completa di filmistaUn film abbastanza semplice, una casa, una famiglia e i rapinatori. Convince poco il quale lo rende a tratti noioso, senza identità. non è un giallo né un thriller né un horror! voto 5
commento di nicelady55Shyamalan ha la capacità di non riuscire quasi mai a convincermi pienamente e, allo stesso tempo, di non riuscire quasi mai a farmi schifo, per un motivo o per un altro. 3.5*
commento di Karl78Non c è il McGuffy
leggi la recensione completa di ilpadredituttiHorror certamente, ma forse anche thriller, e ovviamente una spruzzata di SF.
leggi la recensione completa di tobanisSceneggiatura facile per corto horror da rassegna per ragazzi. Livello "ai confini della realtà" di 60 anni fa ma con meno stile e con dialoghi veramente economici. Voto 4.
commento di ivanobluChe la sceneggiatura non sia opera dell'acclamato regista abituato a stupirci con colpi di scena si percepisce, tuttavia l'approccio mistico-filosofico e la metafora orrorifica per parlare di fobie, fisime e diseguaglianze si rivela efficace, pur peccando di eccessiva verbosità e di un ritmo spesso mortifero. Enigmatico.
commento di Fanny SallyUn Dio del tutto infantile che da scienziato/ricercatore/entomologo in erba invecchiando male si trasforma in torturatore/seviziatore di bestioline, ovvero: i Quattro Appiedati dell'Apocalisse (ambasciatori che portano pene, piaghe, flagelli e calamità).
leggi la recensione completa di mckPer i suoi pregi e pur nei suoi limiti, un interessante, suggestivo film di Shyamalan tratto dal libro di Tremblay, “La casa alla fine del mondo”, che si e ci interroga su temi come la famiglia, l’Apocalisse, gli orrori e la speranza, ma soprattutto l’importanza delle scelte personali in situazioni estreme, in bilico tra dubbio, razionalità e Fede.
commento di Antonio_MontefalconeEnorme delusione rispetto al blasonato nome del regista, Night Shyamalan. Botte da orbi alla Bud Spencer e Terence Hill per appioppare allo spettatore un finale moralista. Un film inconcludente ed offensivo. Voto: 3
commento di GARIBALDI1975L'aspetto più inquietante del film è la sua esistenza. Come pure quella dei fanatici, pure su questo sito, che saranno i classici covidioti ambientalidioti capaci di farsi fomentare da tiggì, politici marionette, cinematografari controllati, etc. Che dire? Ormai il paradosso è stato elevato a regola, e i pazzi vengono osannati dal popolo intimidito
leggi la recensione completa di Souther78Lucidamente idiota come al solito. Resta la sprecata maestria registica del Mister, nient'altro.
commento di leporelloCapolavoro? Macché. Un buon film ma niente di trascendentale.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoir"Bussano alla porta" mette insieme il legame filologico con le pestilenze bibliche e l'attitudine tutta occidentale a voler essere l'unico depositario della salvezza del mondo. Shyamalan ne ricava così un film che, come suo solito, nel mentre riflette su questioni serie sullo stato delle cose, ci porta dentro la pura evasione cinematografica.
commento di Peppe ComuneShyamalan prosegue con "Knock at the Cabin" con un cinema totalmente incentrato, nel corso della sua carriera, nello scrivere soggetti o ispirarsi a testi che in qualche modo sollevano questioni spesso inerenti la vita, la morte, ed il soprannaturale.
leggi la recensione completa di Barone CefaluDov'è che inizia la fede e finisce la ragione o viceversa?
leggi la recensione completa di imperiormax89Si ritorna al classico stile del regista indiano, atmosfere da "e venne il giorno" interessante ma non molto entusismante
leggi la recensione completa di giulmarFocalizzato sull'ascolto delle intelligenze collettive, che pare ormai essere l'ultima spiaggia affinché l'umanità, si salvi, il film catastrofista non è più tanto lontano dalla vera verità che affligge il pianeta
commento di gaiartSulla scia di Old, e sempre all'insegna di una fede profondamente umanista, Shyamalan architetta un altro asfissiante thriller dai risvolti sovrannaturali, dove l'idillio del nucleo famigliare rischia di spezzarsi quando entrano in gioco contingenze superiori all'umano, che portano a scelte ardue e determinanti per il destino di una collettività.
commento di rickdeckard