Regia di David Bruckner vedi scheda film
Finalmente, dopo quasi 16 anni, il rilancio di Hellraiser trova conclusione. Per la regia del valido David Bruckner, Barker produce una rivisitazione originale (non un remake) con restyling grafico dei Cenobiti. Visionario e innovativo, inquietante e perturbante, il film rappresenta una piacevole sorpresa per gli appassionati del cinema horror.
Belgrado (Serbia). Per conto del milionario Roland Voight (Goran Visnjic), Serena (Hiam Abbass), recupera la "Configurazione del Lamento", un rompicapo a forma di cubo consegnatole da Lorenz. Nella sua lussuosa villa, in Massachusetts, Voight tiene un festa durante la quale sacrifica il gigolò Joey, facendo uso del cubo maledetto, che permette a creature mostruose di accedere alla nostra dimensione.
Sei anni dopo. La tossicodipendente Riley (Odessa A’zion), vive assieme al fratello Matt (Brandon Flynn), il suo compagno Colin (Adam Faison) e la coinquilina Nora (Aoife Hinds). Fidanzata con Trevor (Drew Starkey), Riley si lascia convincere a partecipare a un furto in un grande magazzino, ma quello che i due rubano è proprio il cubo in grado di evocare i Cenobiti. Riley riesce a completare una delle diverse configurazioni, diventando inconsapevole responsabile della scomparsa del fratello Matt, a sua insaputa torturato e ucciso dai Supplizianti. Nel tentativo di rintracciare Matt, Riley contatta Serena, attuale proprietaria del "cubo" rubato, e apprende di Voight, scomparso nel frattempo misteriosamente, senza apparente ragione. Riley decide di recarsi nella villa di Voight, venendo presto raggiunta da Trevor, Colin e Nora.
"What is it you pray for?
Salvation?
And what would it feel like?
A joyful note?
Without chance, without end? Heaven? There's no music in that.
But this... there is so much more the body can be made to feel. And you'll feel it all. Before we're throught.
Perché stai pregando?
Per la salvezza?
E come sarebbe?
Una nota gioiosa?
Senza possibilità, senza fine? Paradiso? Non c'è musica in questo.
... c'è molto di più che il tuo corpo può farti provare e sentire. E sentirai tutto. Prima che abbiamo finito."
(Pinhed, rivolto a Nora)
Di un ipotetico remake di Hellraiser (Clive Barker, 1987) si inizia a parlare nel 2007, quando sta per essere avviato il progetto destinato alla regia di Alexandre Bustillo e Julien Maury. Non andato in porto, nel 2011 le notizie danno Patrick Lussier alla direzione, ma l'uscita di Hellraiser: Revelations (Víctor García, 2011) pone dei limiti sui diritti, dato che la Dimension Films intende proseguire con i sequel (nel 2018, infatti, esce il decimo capitolo, Hellraiser: Judgment). In anni recenti un evento particolare, ossia l'inatteso successo di Halloween (David Gordon Green, 2018), coinvolge la casa di produzione Miramax che si lancia nell'idea di realizzare nuovi sequel di Hellraiser, in particolare un prequel. All'inizio del 2019, inizia la lavorazione di questo Hellraiser, al quale il nome di Clive Barker viene associato in ruolo di co-produttore. Sceneggiato da Ben Collins, Luke Piotrowski e David S. Goyer, il film viene affidato alla regia di David Bruckner [1], che riesce a mantenere alto il livello tecnico durante le riprese del lungometraggio. Distribuito in streaming su Hulu (nello stesso circuito televisivo era già apparso un nuovo film ispirato dai testi di Barker, Books of Blood), questa rilettura di Hellraiser è un eccellente horror in grado di sorprendere, piacevolmente, per una struttura che è fedele alla filosofia letteraria e cinematografica di Barker ma, al tempo stesso, diventa ben altra cosa rispetto al film del 1987. Non è un remake e neppure un sequel. Di quell'universo macabro mantiene gli elementi visionari (comprese strade che si aprono e strutture interne degli edifici che mutano per consentire l'accesso, da un'altra dimensione, dei Supplizianti) e la colonna sonora (quasi identica all'originale), ma poi Bruckner procede per una reinterpretazione del tutto innovativa, offrendo elementi splatter e sequenze impressionanti (tipo un lunghissimo ago che, attraversando la gola di Nora, viene ripreso dall'interno della povera protagonista!), nonché un restyling delle creature davvero esemplare. Pinhead, ad esempio, guida di nuovo il gruppo dei Cenobiti, ma questa volta è una donna (o meglio una trans) e in genere tutti i suoi sottoposti presentano un aspetto esteriore sconcertante, degno di un libro di anatomia. Maggior peso assume il box maledetto, proposto in ben nove diverse configurazioni e in grado di condannare chi risolve il rompicapo con la fuoriuscita di un'apposita lama che, provocando ferite sanguinanti, "marca" la vittima, facendola entrare in contatto con le creature infernali. Dura oltre due ore, ma riesce a farsi seguire con interesse senza alcun momento di noia, più che per la trama (dal secondo tempo in poi piuttosto debole), per la cura della realizzazione (recitazione, effetti speciali, scenografie) e per squarci visionari ottimamente realizzati, in grado di farsi ricordare (eccezionale il rapimento di Nora sulla vettura in movimento). Finale agghiacciante per la messa in scena, con dettagli splatter e ravvicinati, della creazione di un Cenobita, ripresa direttamente all'Inferno.
Curiosità [2]
Il reboot di Hellraiser conclude la serie di rivisitazioni di tutte le principali icone horror degli anni '70 e '80, essendo stato anticipato da Non aprite quella porta (2003), Halloween (2007), Venerdì 13 (2009), Nightmare (2010) e La bambola assassina (2019).
Pinhead, in questa versione appare più fedele alla descrizione, asessuata, fatta da Barker nel racconto originale. È interpretato da Jamie Clayton: di fatto nata nè uomo, nè donna, essendo una celebre e importante attrice trans.
La dimensione "altra", visionaria e surreale del Leviatano compare in Hellbound: Hellraiser II (Tony Randel, 1988), durante le sequenze girate in corridoi labirintici o nella rappresentazione di un ponte che sembra non avere fine, sorvegliato dal dio Leviatano che appare nel film come una versione gigantesca, in movimento rotatorio, della "Configurazione del Lamento". Questi elementi, presenti anche in Hellraiser 2022, rendono più simile il girato al secondo capitolo che non a quello diretto da Barker nel 1987.
I Cenobiti di Hellraiser 2022, a differenza della serie originale, non indossano i classici indumenti in latex: i loro abiti sono costituiti dalla carne mutilata, disgiunta nella copertura del corpo e separata dal loro tessuto muscolare sporgente.
Il ragazzo che per primo completa una delle configurazioni della scatola si chiama Joey. Joey era il nome del protagonista di Hellraiser III - Inferno sulla terra (Anthony Hickox, 1992).
Citazione
"We are explorers in the further regions of experience. Of sensation's rim. Our gifts are boundless."
(Pinhead)
NOTE
[1] Bruckner debutta dietro la macchina da presa con Signal (2007), dirige alcuni episodi in due collettivi interessanti - V/H/S (2012) e Southbound - Autostrada per l'inferno (2015) -, quindi il controverso Il rituale (2019). Partecipa alla direzione della serie televisiva Creepshow (2019) e nel 2021 giunge anche sui grandi schermi, in Italia, con The Night House - La casa oscura.
[2] Parzialmente dall'imdb.
"Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo."
(Stanislaw Jerzy Lec)
Trailer
F.P. 08/10/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 120'53") / Data del rilascio USA e Regno Unito: 07/10/2022
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