Regia di Flavio Mogherini vedi scheda film
L'arcivescovo di Rio torna in tutta fretta in Italia: il figlio illegittimo sta per sposarsi. Un bel guaio, anche perchè la futura moglie è un personaggio piuttosto discutibile; in realtà si tratta di una messainscena organizzata apposta dal figlio per farsi sganciare un po' di denaro. Ma non andrà nulla come da lui previsto.
Georges Feydeau scrisse Occupati di Amelia all'inizio del secolo; quasi 80 anni dopo Mogherini riprende la commedia francese e la trasforma, con una sceneggiatura da lui scritta insieme a Marcello Coscia e a Luis Castro, in una sguaiata pochade-farsetta dai toni grevi, aggiungendo un Per favore in principio di titolo. A dirla tutta, poi, nei crediti di apertura viene aggiunto il nome di Noel Coward - autore di un rimaneggiamento del testo, negli anni Cinquanta - per il soggetto. Ma qui di teatrale, di sottinteso o di ironico c'è rimasto ben poco: il film di Mogherini è sfrenato, spesso gratuitamente volgare e a tratti perfino barzellettistico, nei toni delle battute ma soprattutto nella creazione dei personaggi, esageratamente stereotipati e stilizzati. In tal senso, comunque, non può che essere positiva la presenza nel cast di caratteristi perfettamente in parte come l'arcivescovo Mario Carotenuto, l'imbroglione libidinoso Renzo Montagnani, la fatua belloccia Barbara Bouchet, il travestito Leopoldo Mastelloni e ancora Gianni Cavina, Enzo Cannavale, Aldo Giuffrè e Toni Ucci; le circostanze non richiedono cioè interpreti, ma macchiette: e da questo punto di vista il repertorio è pienamente azzeccato. Mogherini, apprezzato costumista e scenografo, si reinventò regista dai primi anni Settanta, ottenendo anche qualche successo al botteghino; purtroppo però nel 1982 ormai la commedia scollacciata stava esaurendo le cartucce e non poteva essere nobilitata neppure dal nome di Feydeau. 3/10.
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