Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
«They Call Me “Meg”.»
• Steve Allen di romanzi della serie “Meg” ne ha scritti 8, tra cui un prequel, più un crossover. Lettore contento e spettatore avvisato…
• Ben Wheatley (“Kill List”, “SightSeers”, “A Field in England”, “High-Rise”, “Free Fire”, “In the Earth”), dopo il reboot/remake del “Rebecca” di Du Maurier/Hitchcock, si tuffa nel sequel di “the Meg” (in italiano “Shark”: del resto “Jaws” divenne “lo Squalo”), e un paio di “guizzi” ce li mette: il PdV nemo-pinocchiesco della MdP piazzata tra il palato e la faringe del megalodonte, ad esempio, per il resto acco(r)dandosi al format/target del franchise.
• Li Bingbing (1973, altro che 1982, e portati da dea), impegnata nel sociale, lascia orfana Sophia Cay: ma si può? Al suo posto lo zio Wu Jing.
• Caratterizza il film la netta e programmatica bipartizione tra due Sindromi: quella della Maglia Rossa di Star Trek (i primi tre quarti d’ora, financo “drammatici”, à la “Alien”) e quella dell’assenza del Tallone d’Achille che rende invulnerabile l’Eroe sino-americano (l’ora restante, un giocattolone parossisticamente reiterativo).
• Il prologo (pesce grande mangia pesce piccolo, e poi arriva il pesce sesquipedalico) di "Meg 2: the Trench", nonostante sia una svergognata via di mezzo tra il Terrence Malick di “the Tree of Life” e il Colin Trevorrow di “Jurassic World” (velociraptor + t-rex + mosasaurus) , convince. Oh, così è. Mentre suscitano un po' di perplessità - sì, va beh - i tetrapodi lucertocosi pneumo-branchiati via di mezzo tra un ittiostega (forma transizionale tra pesci e anfibi) e un rettile dinosauroide, ma tant'è.
• Jason Statham (the Transporter, the Expendables, Fast & Furious), che la mia mezza prosopagnosia autodiagnosticata mi fa confondere - come (“Fact!”) con...
...Carey Mulligan e Michell Williams, però - con Vin Diesel (Pitch Black, Fast & Furious, xXx), John Cena (Fast & Furious, Freelance), Dwayne Johnson (Fast & Furious, Jungle Cruise) e Alberto Tomba (Alex l’Ariete), jasonstathameggia a dovere.
• Conferme nel cast: Clif Curtis e Page Kennedy (“Chi dice che una calibro .50 è poco pratica?”).
• New entry: Melissanthi Mahut, Whoopie Van Raam, Kiran Sonia Sawar, Skyler Samuels, Sienna Guilroy e Sergio Peris-Mencheta.
• Sceneggiatura di Dean Georgaris e di Jon ed Erich Hoeber, fotografia di Haris Zambarloukos, montaggio di Jonathan Amos e musiche di Harry Gregson-Williams.
• Dal lato del juke-box s’inizia con “Under Pressure”, passando per le Marvellettes e i Gorillaz, e si finisce con “That’s Not My Name” dei Ting Tings nella versione di Pim(prapa Tangprabhaporn), che io per praticità chiamo Pimpa Porn.
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