Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
Django, divenuto difensore della legge, sgomina la banda del Corvo, dopo di che viene a sapere che suo fratello Steve è stato impiccato per avere compiuto una rapina insieme a Sartana. Decide quindi di farla pagare al pistolero damerino, ma le cose non sono andate così: Sartana non è affatto colpevole della morte di Steve, per cui si alleerà con Django per farla pagare al vero colpevole. Diretto con buona tecnica da uno Squitieri quasi alle prime armi, corredato da un'ottima fotografia (di Eugenio Bentivoglio) e da un'interpretazione quanto meno dignitosa di Tony Kendall (alias Luciano Stella, romano de Roma), questo "spaghetti western" è un film inconsistente, corredato da una serie di duelli rusticani, aventi l'unico scopo di portare la trama a una durata sufficiente a fare uscire il prodotto nelle sale. A forza di allungare il brodo, però, si ottiene una sbobba insapore. E tra uno stereotipo e l'altro (ci mancano soltanto Sabàta, il bieco Bannister e la vedova Smith), "Django sfida Sartana" testimonia soltanto che, agli albori degli anni Settanta, il filone dello "spaghetti western", ormai ridotto a macinare i propri personaggi (Django, Ringo, Sartana ecc.) creati in precedenza, era già finito.
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