Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Nel 1971 la diciassettenne Juliane Koepcke sopravvive a un disastro aereo sui cieli dell'Amazzonia. Sarà l'unica a poter raccontare quell'evento in prima persona. Nel 1999 Werner Herzog le chiede di ripercorrere quei giorni da incubo riportandola nei luoghi in cui la ragazza lottò per salvarsi tra bestie feroci, natura inospitale e gravi ferite dovute alla caduta, per superare definitivamente il trauma.
Una storia vera, al limite dell'incredibile o, meglio ancora, dell'impossibile; una storia di natura matrigna e crudele, e di imprese eccezionali da parte di esseri umani all'apparenza comuni: Werner Herzog doveva arrivare prima o poi a raccontare le vicende di Juliane Koepcke – e lo ha fatto nel 1999, con questo documentario. Poco più di un'ora di durata, durante la quale il regista tedesco e la biologa sopravvissuta, appena diciassettenne, al disastro aereo del 1971 sui cieli dell'Amazzonia ripercorrono quello straordinario avvenimento, recandosi di nuovo in quegli stessi, inospitali luoghi. Lo shock è forte per la Koepcke, che dimostra però di essere pronta a un'avventura simile, come per esorcizzare i lontani ricordi e superare definitivamente quel potente trauma. Come sempre Herzog punta il mirino sull'umanità della storia e sul suo lato razionale; i dettagli approfonditi snocciolati dalla biologa fanno così assomigliare questo Wings of hope a una sorta di corso intensivo di sopravvivenza nella giungla. Da segnalare a titolo di curiosità la citazione del film I miracoli accadono ancora?, diretto nel 1974 da Giuseppe Maria Scotese e che metteva in scena sotto forma di fiction la storia della Koepcke – manco a dirlo, la pellicola viene definita inguardabile (non a torto). 6/10.
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