Regia di Sam Wood vedi scheda film
Uno strepitoso Gary Cooper interpreta qui Lou Gehrig, celebre giocatore di baseball spentosi all'età di 38 anni a causa di una forma di distrofia muscolare che oggi, proprio per l'attenzione ricevuta in quell'anno, porta il suo nome.
Sam Wood qui evita tutti i trabocchetti che può presentare un genere come quello biografico e dipinge un ritratto di quest'uomo davvero interessante. E per farlo non si sofferma unicamente sul lato sportivo anzi, scava a fondo anche in quello umano. Ciò che ne viene fuori, al di là del fatto che rappresenti lo specchio preciso della realtà (non mi è dato saperlo), è un gran professionista, ma soprattutto un grande uomo, forse un pò ingenuo ma fedele a certi valori. E, anche per questo, Cooper risulta perfetto... i suoi sguardi, le sue titubanze, quei mezzi sorrisi conferiscono al protagonista un notevole spessore psicologico.
Ho apprezzato anche lo stile asciutto con cui è narrata la storia e il modo in cui il film si è concluso. Il finale, incluso il discorso di Gehrig, è una stretta al cuore... commovente come pochi.
Da citare la presenza di Babe Ruth nel ruolo di se stesso.
Consigliato anche a chi non ama questo sport (io sono uno di quelli) tanto celebre in America quanto poco conosciuto qui da noi.
Voto: 8.5
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