Regia di Nico van den Brink vedi scheda film
Esaltante opera prima olandese scritta, diretta e interpretata con eccezionale attenzione. Un horror con pochi, ma efficaci, effetti speciali, che punta tutto su una suggestiva leggenda, trattandola in maniera innovativa e molto originale.
Olanda. Betriek (Sallie Harmsen) vive con la figlia Hanna (Noor van der Velden), il padre Roelof (Fred Goessens) e la madre Elske (Anneke Blok). Sulla famiglia pesano le conseguenze di un passato drammatico: trent'anni prima la nonna di Bietrek è stata brutalmente uccisa. Un evento che ha sconvolto i genitori di Betriek, dato che Roelof è sprofondato nell'alcolismo, mentre Elske ha iniziato a soffrire di una malattia sconosciuta, che le provoca temporanee e imprevedibili convulsioni. Betriek è vedova, avendo perso precocemente il marito, morto per via di un infarto. Tutte queste tragedie hanno dato luogo a dicerie locali, tanto che la gente del posto considera la famiglia maledetta. Anche Betriek inizia a pensare che le disgrazie che la circondano siano da attribuire a fenomeni soprannaturali. Quando poi, in una adiacente torbiera, vengono rinvenuti i corpi mummificati di diverse donne, legate e con la gola recisa verticalmente, Betriek inizia a temere che una leggenda folkloristica locale possa avere un fondo di verità. Con l'aiuto di Jonas (Alexandre Willaume), uno scienziato danese incaricato di studiare i corpi rinvenuti, Betriek dovrà suo malgrado affrontare una realtà agghiacciante.
"C'erano una volta, un signore malvagio, Walter, e la sua risentita moglie Helen. Trattavano miseramente i loro sudditi ma vivevano nel lusso sfrenato, mentre gli altri lottavano per sopravvivere. Al loro servizio avevano decine di persone. Tra di loro, c'era una giovane di nome Feike. Non ci volle molto perché Walter s'invaghisse di lei. E, presto, accadde il peggio: Feike rimase incinta. Quanto Helen lo scoprì, non ci fu riparo dalla sua furia.
'Non è stato lui!', gridò. 'Lo ha stregato lei con i suoi esorcismi pagani!'
E così Feike fu considerata un'incantatrice. Una strega. In attesa del suo destino, in prigione, pregò Dio chiedendogli aiuto. Ma un altro dio la stava ascoltando... un dio pagano. Moloch: il dio cui si sacrificano i bambini.
'Ti aiuterò a sfuggire a un destino indegno di un'anima così bella, bambina mia', le sussurrò il dio. 'Ma attenzione, questa vendetta diventerà un'altra prigione, perché rivendicherò ciò che mi appartiene: la tua progenie, anche quella non ancora nata.'
E così, fu fatto l'accordo e fu sigillato col marchio di Moloch, impresso sulla fronte della ragazza. Il giorno dopo, Feike fu messa al rogo.
'Pentiti!', gridò la padrona. 'Confessa la tua colpa e pentiti', insistette. 'Pentiti!', ripeté per la terza volta.
Ma Feike rispose, coraggiosamente: 'No! Sarai tu a pentirti.'
E liberatasi la mano, prima che qualcuno potesse reagire, si tagliò la gola. Quando l'ultimo respiro di Feike lasciò il suo corpo, l'anima dannata di Helen le venne strappata. D'allora in poi, il corpo vivente di Helen appartenne a Feike. Come moglie del signore, esercitò sulle decisioni di lui la propria influenza. E, in breve tempo, felicità e prosperità tornarono.
Oggi, Feike è celebrata come una vera eroina e un faro di luce."
(La leggenda di Feike, letta a Jonas da una sua collaboratrice)
"Nu a murit."
(La bambina rumena in ascensore)
Moloch: scena
L'opera prima del giovane olandese Nico van den Brink (classe 1986) è un sorprendente horror rurale che riesce a farsi notare per la curata ambientazione e per interpretazioni davvero notevoli. Sceneggiato dallo stesso regista, assieme a Daan Bakker, Moloch offre un'esperienza cinematografica immersiva e coinvolgente, anche in virtù di una bella colonna sonora (opera di Ella van der Woude) e della bella cinematografia di Emo Weemhoff. Pochi, ma efficaci, effetti speciali confinano il lungometraggio nel genere horror. Quel tipo di horror a lenta gradazione, che punta molto sulla suggestione e sul non visto. Non che, al momento opportuno, den Brink rinunci a mettere in scena qualche spaventosa manifestazione della triste e vendicativa Feike o a sfruttare topoi tipici della cinematografia J-horror (eccezionale la lunga sequenza all'ospedale, con Betriek in ascensore assieme a una inquietante bambina). Per quanto basato su un tema in qualche maniera prevedibile, Moloch è composto con uno stile personale e anche molto innovativo. A fianco del tema principale, non figura di minor rilievo la straziante storia d'amore tra Betriek e Jonas, destinata a chiudersi, amaramente, con un agghiacciante coup de théâtre che anticipa, di pochi secondi, i titoli di coda. Un debutto di tutto rispetto, cosa purtroppo sempre più rara, per un regista promettente e in grado di farsi, meritevolmente, strada nel sempre più asfittico mondo cinematografico.
Moloch: Sallie Harmsen
Curiosità [1]
"Sin dal periodo medievale, Moloch è stato spesso ritratto come un idolo dalla testa di toro e le mani tese sul fuoco; questa rappresentazione si rifà a brevi menzioni di Moloch contenute nella Bibbia e le combina con varie fonti, inclusi antichi resoconti del sacrificio di bambini cartaginesi e la leggenda del Minotauro."
NOTA
[1] Letteralmente, dall'imdb.
Moloch: Sallie Harmsen
Moloch: Anneke Blok
"La visione pagana era olistica; gli dei non erano distinti dalla specie umana, in una sfera ontologicamente separata: la divinità non era essenzialmente differente dall'umanità. Per questo non c'era bisogno di una speciale rivelazione degli dei o di una legge divina che discendesse sulla terra dall'alto: gli dei e gli esseri umani erano nelle stesse condizioni, con la sola differenza che gli dei erano più potenti e immortali."
(Karen Armstrong)
F.P. 25/09/2022 - Versione visionata in lingua olandese, rumena e inglese (durata: 98'53") / Date del rilascio: Francia, 30/09/2022; Germania, 21/10/2022
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