Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Personalmente amo i film con delle trame semplici.
Ma la trama di questo film è stupida, non semplice.
Due genitori contattano il professor Grant (interpretato da Sam Neill), affinché lui possa accompagnarli sull'isola del precedente film, perché il loro bambino era andato a fare parapendio nei pressi della suddetta isola...ed era, ovviamente, scomparso. Questo bambino è, in realtà, il nipote segreto di John Rambo. Solo lui poteva sopravvivere otto settimane su quell'isola e rimanere illeso...mentre dei mercenari professionisti, probabilmente ex marines, armati fino ai denti, vengono sbranati non appena toccano terra.
Mentre nei primi due film ci siamo trovati di fronte a qualcosa di commerciale, ma anche di fronte a qualcosa di sperimentale e innovativo, in questo film non c'è nulla di tutto questo, se non degli ottimi effetti speciali.
Neanche gli attori funzionano un granché, forse colpa di una sceneggiatura troppo sciatta, come la bella ed incapace Tèa Leoni, che urla sguaiatamente per tutta la durata del film.
Solo Sam Neill si salva dal punto di vista recitativo.
Ma veniamo all'argomento più discusso del film: la regia.
Spielberg lascia il posto a Joe Johnston, il quale, però, fa il suo lavoro senza eccellere, ma neanche senza cadere in inutili e ridicoli virtuosismi.
Fin dai primi minuti appare evidente il clima poco pretenzioso del film. Un clima che è, secondo me, il suo più grande pregio, perché JURASSIC PARK III è un film che non si prende e non vole farsi prendere sul serio.
Questo film ha molti più difetti che pregi, ed è una conclusione un pò misera di una trilogia, che sicuramente non entrerà nella storia del cinema, ma che ci ha regalato momenti magici, momenti di puro cinema.
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