Regia di Harry Elfont, Deborah Kaplan vedi scheda film
Pochi altri film hollywoodiani sono incartati, moquettati, rivestiti da tanti marchi e logo come “Josie and the Pussycats”. Prodotti e moda, consumi frenetici e manipolazione delle multinazionali, musica e pubblicità occulta, target e gusti giovanili sono il materiale rovente e ambiguo del film, scritto e diretto da Deborah Kaplan e Harry Elfonut, ispirato a un fumetto e ad una serie Tv. Una compagnia discografica diretta da Parker Posey lavora per conto del governo e grazie ad un sofisticato macchinario, il Megasound 8000, infarcisce di messaggi subliminali le canzoni dei gruppi musicali. Scarpe, magliette, accessori, colori, bevande: tutto deve essere acquistato e tutto diventa trendy e indispensabile per le tribù affiatate del villaggio globale. Neoscemi e neoingenui maltrattati, con sciolto ed equivoco sarcasmo alla camomilla, dal film. Quando una boy-band si ribella, basta far precipitare l’aereo, distribuire dopo poche ore un cofanetto commemorativo, imbastire uno speciale per uno dei canali televisivi in cui si canta, si balla e si sforna “cool” a getto continuo. Il manager (Alan Cumming) della casa discografica dovrà trovare un nuovo complesso e saranno tre ragazze di provincia a trasformarsi in nuovi idoli del folle supermercato planetario.
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